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Un BITEG di enogastronomia per promuovere il Piemonte
Alla scoperta del territorio attraverso le tradizioni, la tipicità e la cultura del Cibo

Il BITEG, la "Borsa Internazionale del Turismo Enogastronomico" si trasferisce definitivamente in Piemonte e si pone al fianco delle grandi manifestazioni enogastronomiche internazionali grazie all'acquisizione del marchio da parte della Regione Piemonte, che intende porsi in primo piano per incentivare l'enogastronomia territoriale facendola conoscere a livello internazionale, non senza uno sguardo al turismo, indispensabile connubio per il crescente turismo straniero in visita nella nostra penisola.
Organizzata da Regione Piemonte attraverso Sviluppo Piemonte Turismo in collaborazione con le ATL di Asti, Alessandria, Cuneo, Alba Langhe e Roero e con il patrocinio di Enit, il BITEG è un punto di incontro tra operatori qualificati dell'offerta italiana di turismo enogastronomico e la domanda nazionale e internazionale per il rilancio di questo importante settore economico nazionale. 
"Un turismo che punta anche all'enogastronomico di qualità e tipicità", è stato il tema rivolto agli 80 buyer della domanda estera, provenienti da 12 nazioni e ai 50 buyer della domanda italiana. L'offerta del "Made in Italy" era rappresentata da 150 operatori provenienti da tutte le regioni italiane: tour operator, consorzi turistici, strade dei vini e dei sapori, club di prodotto, sistemi turistici locali, raggruppamenti alberghieri e di strutture ricettive.
Non è mancato un ricco programma che ha visto avvicendarsi, oltre il workshop dedicato agli incontri, anche una serie di eventi collaterali che si sono svolti sul territorio piemontese, con l'intento di presentare una combinazione tra territorio e paesaggio, tipicità, qualità e cultura e tra questi spazi ospitali non sono mancate sedi prestigiose, come la "Locanda del Sant'Uffizio" di Cioccaro di Penango d'Asti, un edificio seicentesco dove i Domenicani producevano il vino destinato alla Messa, in cui si è svolto il Welcome Dinner dedicato ai piatti della tradizione astigiana e monferrina.

Il workshop si è tenuto alla Tenuta di Fontanafredda (CN), una delle più prestigiose cantine del Piemonte, le cui radici storiche dell'attività vitivinicola risalgono al 1878 e ci ricordano "La Bela Rosin", contessa di Mirafiori e di Fontanafredda, e Vittorio Emanuele II.
I prodotti e le eccellenze enogastronomiche piemontesi sono stati presentati alla Cena di Gala presso l'Albergo dell'Agenzia di Pollenzo (CN), nel cui complesso fanno parte anche l'Università di Scienze Gastronomiche promossa da Slow Food e la Banca del Vino, che è la "memoria storica del vino italiano" come è stato scritto, un immenso patrimonio vitivinicolo con oltre 100.000 bottiglie.

Presso la Martini & Rossi di Pessione (TO), sede originaria dei primi stabilimenti, uno stupendo edificio nelle cui cantine è collocato il Museo Martini, il BITEG è stato presentato ai giornalisti. Tra gli oratori spiccavano nomi illustri come Valter Cantino, Rettore dell'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (CN); il giornalista Paolo Marchi; Paolo Massobrio giornalista e critico gastronomico legato al "Club di Papillon", a "Golosaria" e alla "Guida Critica & Gustosa"; Edoardo Raspelli conduttore di "Melaverde" su Rete 4; Marino Niola antropologo e presidente della "Città del Gusto" di Napoli; Giovanni Scipioni dell'Università della Sapienza di Roma.
L'enogastronomia è il motore trainante per il turismo: tra una veduta panoramica e un piatto della cucina territoriale scorre del... buon vino. Il cibo è una delle chiavi del turismo di quelle regioni che della gastronomia tipica ne fanno un punto di incontro con il territorio, la cultura, le tradizioni e il folclore.

Oggi il turismo in Piemonte è legato a grandi manifestazioni enogastronomiche, spesso di risonanza mondiale, non dimentichiamo "Cheese" a Bra; "Salone Internazionale del Gusto e Terra Madre" a Torino; la "Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba" e "L'Asta internazionale del Tartufo" ad Alba, il "Festival delle Sagre" di Asti, "Golosaria" nel Monferrato.
Il turista è sempre più esigente e ricerca quei cibi tipici difficilmente reperibili altrove, ma anche stimoli storici, culturali, folcloristici, sportivi, paesaggistici, come dimostra la richiesta di pacchetti contenenti tutte queste realtà strettamente legate tra di loro.
Non dimentichiamo che il Piemonte vanta 6 Strade del Vino, 2 Distretti del Vino, 45 vini DOC, 9 vini DOCG, 1 Banca del Vino, 13 Enoteche Regionali.
In Italia il turismo enogastronomico conta 5 milioni di "buongustai" e incide nel bilancio con un fatturato annuo di 2,5 miliardi di euro, inoltre siamo i primi produttori mondiale di vino, e vantiamo un patrimonio composto da specialità tradizionali censite dalle regioni italiane, 18.000 agriturismi, 4.000 ristoranti, 60.700 tra frantoi, cantine, malghe e cascine.
Il Piemonte vanta anche alcuni dei marchi più prestigiosi a livello mondiale, come l'Asti Spumante, il Barolo, la birra Menabrea, la Martini & Rossi, i salumi Raspini, la Caffarel, la Ferrero, il caffè Lavazza e Vergnano, grandi industrie casearie come le "Fattorie Osella", numerose acque minerali, ecc.
Numeri che fanno capire quanto importante sia salvaguardare la produzione territoriale e la cucina tipica che è l'identità di un popolo: il nostro.

di Alexander Màscàl
foto Matteo Saraggi

(si ringrazia l'organizzazione per la foto dell'incontro tra i buyer)

info:
www.biteg.it
www.torinopiemonte.com