EVENTI

Gusto, design e convivialità al centro di un nuovo modo di vivere la "cucina"
Macef, Milano 21-24 gennaio 2005

Per far tornare per qualche istante il sorriso agli operatori del settore di attrezzature, apparecchi e strumenti per la casa, in particolare per la cucina, gran parte di questi avviliti per il calo generalizzato delle vendite denunciato (a taccuini chiusi) dagli stessi, e da una indagine ad hoc condotta da Astra/Demoskopea i cui dati sono stati illustrati dal sociologo Enrico Finzi, il Macef, storica rassegna del settore, ha inserito nei quattro giorno delle durata espositiva uno speciale momento ludico e di convivialità altamente scenografico denominato Food Time,
"Complici" dell'evento, piattini-assaggio preparati e spiegati da quattro star dell'arte dei fornelli (il concreto Claudio Sadler, l'emergente Davide Oldani, l'iper creativo Moreno Cedroni, il pragmatico Carlo Cracco oltre a Pietro Leemann). Ulteriore tocco d'effetto: una spruzzata di charity ormai immancabile (seppure benemerita beninteso) di ogni manifestazione, convegno o party che si rispetti..
L'evento, denominato Food Time, che ha potuto contare su sponsor importanti sia per quanto concerne apparecchiature e strumenti, sia delle materie prime è stato gradito seppure da un circolo ristretto di "utenti". Operazione di marketing e di comunicazione riuscita quindi?
Un paio di riflessioni per chi scrive di argomenti riguardanti il settore food & beverage e di tutto ciò che gli ruota attorno vengono spontanee. La prima è la seguente: la nostra cucina e i nostri maestri cucinieri ormai più presenzialisti (evidentemente abbandonando per le pubbliche performance le cucine dei loro costosi ristoranti) di veline e letterine scosciate e di ragazzotti palestrati, abbisognano di telecamere e audience per affermare la bontà dei loro piatti e la loro abilità culinaria?



Claudio Sadler

Vivendo nella civiltà delle immagini la risposta parrebbe scontata. Tuttavia, da quel retrogrado che sono, credo invece che la loro professione sia una cosa seria e impegnativa da non svolgere perennemente sotto i riflettori. Salvo che, come sembra anche dalle molteplici trasmissioni televisive, cucina e vini abbiano assurto uno status modaiolo talmente dirompente che tutto può essere giustificato pur d'apparire.
Si dirà: ma dove se non al Macef, vetrina specializzata di strumenti e attrezzature quei maestri potevano esprimere al meglio la loro arte utilizzandoli "in diretta"? Risposta: la sede era congrua ma la platea, o meglio, il target non era pertinente.



Carlo Cracco

Intendiamoci, se l'evento è stato pensato come un'azione di promotion verso potenziali acquirenti dei marchi sponsorizzatori il parterre degli invitati nulla c'entrava. Se invece voleva essere una sorta di festa gastronomica per direttori commerciali, ispettori, capi area, agenti e rivenditori di pentole, forni, padelle e vasellame l'obiettivo è stato centrato. Di certo la famosa casalinga di Voghera piuttosto che il geometra Rossi, ossia coloro che quegli articoli dovrebbero comperarli e che invece, a quanto dicono appunto le rilevazioni di mercato, dirottano i loro acquisti su paraboliche e video al plasma ad assistere alle magie degli chef non c'erano. Tuttavia li rassicuro; prima o poi le performance degli stellati chef le vedranno in video a casa propria senza tuttavia (ahiloro) poterle assaggiare.

Giuseppe Cremonesi


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