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“Sicuro, che vorrai assaporarlo”

Il giorno 2 dicembre presso il ristorante Maio (La Rinascente, Milano) la Camera di Commercio di Napoli a presentato alla stampa una selezione di prodotti tipici a marchio DOP, IGP e STG del territorio nell’ambito dell’iniziativa “Sicuro, che vorrai assaporarlo” che si svolgerà dal 1 al 15 dicembre nella Food Hall de la Rinascente di Milano. I prodotti esposti, veri gioielli della produzione agroalimentare della provincia di Napoli sono: pasta di Gragnano e altre specialità, pomodoro San Marzano DOP, conserva di pomodoro del Piennolo, conserva tradizionale di pomodorino giallo, fagioli a formella secchi, vini e distillati del Vesuvio DOC e dei Campi Flegrei.
La denominazione IGP della Pasta di Gragnano è il primo riconoscimento comunitario di qualità assegnato alla pasta in Italia e in Europa nel mese di Agosto 2010. L’utilizzo di semola di grano duro impastato con acqua fredda della falda acquifera locale e la trafila al bronzo con la successiva essicazione tra i 40 e gli 80 gradi consente alla Pasta di Gragnano di assumere quella rugosità che le permette di trattenere bene il condimento. La zona di produzione comprende tutto il territorio del Comune di Gragnano. Attualmente, vengono prodotti circa tre milioni di tonnellate di pasta venduta in 42 nazioni nel mondo.
Il Pomodorino del Piennolo DOP è il principe della tavola nell’area vesuviana. Il nome deriva dal fatto che, composti a grandi grappoli (variabili da 1 a 5 kg), i pomodorini, vengono “sospesi” e conservati in locali areati fino all’inverno; durante questo periodo, attraverso una lentissima maturazione, assumono un sapore unico e delizioso dalle note amarognole. Sono gli acidi organici contenuti nel terreno vulcanico che gli conferiscono la particolare acidulità e la capacita di conservarsi per lungo tempo, nonché lo spessore della buccia che ne limita la disidratazione. Utilizzato in quasi tutti i piatti tipici della tradizione vesuviana, è divenuto anche elemento caratteristico della napoletanità in quanto, viene conservato in esterno, sui balconi: una peculiarità apprezzata e raffigurata anche nel presepe classico napoletano.
Il fagiolo a formella prende il nome dalla sua forma piatta, che ricorda il bottone metallico in uso ai primi del ‘900, in napoletano “formella”. La pianta arrivò in Europa intorno al 1500 e si diffuse nella provincia di Napoli dove veniva coltivato in successione al pisello, utilizzando gli stessi sostegni. La vera caratteristica del Fagiolo a Formella è la forma dei semi schiacciati reniformi e con una piccola gobba. Il Fagiolo a formella predilige i climi temperato-caldi con estate umida. La raccolta da effettuare manualmente, è molto onerosa, sia per scalarità di maturazione che per l’altezza delle piante, che supera spesso i due metri.
Grazie alla tessitura vulcanica del terreno la provincia di Napoli è in grado di fornire prodotti eccellenti alla base della Dieta Mediterranea, che è stata recentemente riconosciuta dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità, eleggendo il Cilento a comunità emblematica per l’Italia.
Attraverso questa iniziativa Agripromos (Azienda Speciale della Camera di Commercio di Napoli) intende promuovere le eccellenze del territorio partenopeo, la qualità e le proprietà organolettiche dei prodotti tipici per migliorare la fiducia dei consumatori nei confronti delle produzioni locali. “La disponibilità di cibi genuini e sicuri, oltre che rappresentare un valore economico, è una necessità della società, sempre più incline allo sviluppo di una vera e propria cultura del cibo e in questo il ruolo del territorio e fondamentale”, ha commentato Antonella Polito, Direttore Generale di Agripromos.

Emilian Pascu - ASA

 


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