CORSI E CONCORSI

Le volontarie del Telefono Rosa le Prime Donne 2006
A loro il Premio Casato Prime Donne assegnato il 16 settembre nella terra del Brunello di Montalcino

“Ascolta chi non ha voce” cioè aiuta chi ha paura di denunciare la violenza subita, dentro e fuori le mura di casa, questo è il lavoro delle volontarie del Telefono Rosa a cui è stato assegnato il “Premio Casato Prime Donne” il 16 settembre 2006 al teatro di Montalcino.
Il premio porta il nome di una cantina del Brunello di Montalcino, l’unica in Italia dove lavorano solo donne, che è quasi un simbolo di nuova femminilità e di grande enologia. Il Casato Prime Donne viene assegnato ogni anno alle protagoniste dell’emancipazione umana, sociale ed economica delle donne; negli anni passati è andato a Carla Fracci, Kerry Kennedy e alle Suore missionarie Cabriniane. Altre sezioni premiano chi studia fotografa o divulga il territorio di Montalcino. Nella giuria presieduta da Francesca Colombini Cinelli, ci sono Ilda Bartoloni, il Ministro Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Marialina Marcucci, Melania Mazzucco e Anna Pesenti.
L’edizione 2006 del Premio Casato Prime Donne è stata dedicata al Sindaco Massimo Ferretti morto prematuramente il 2 aprile scorso dopo aver lavorato con grande generosità e impegno in favore di Montalcino.
Il Telefono Rosa aiuta chi tace la violenza che subisce, compito importante che il “Premio Casato Prime Donne” intende valorizzare di fronte all’opinione pubblica, anche in relazione all’aggravarsi della situazione “quest’anno è cresciuta la violenza sessuale, le denunce sono aumentate. Il dato preoccupante è l’abbassamento dell’età delle ragazze vittime di violenze e dei ragazzi autori di tali violenze” spiega Maria Gabriella Carnieri Moscatelli Presidente dell’Associazione.
Il Telefono Rosa è nato quasi vent’anni fa su iniziativa di un gruppo di donne coraggiose con alle spalle un’esperienza di battaglie legali a difesa dei diritti delle donne. Oggi può contare sul lavoro di 70 volontarie, fra cui 12 avvocatesse e 12 psicologhe che gratuitamente svolgono attività di ascolto, di assistenza e consulenza legale con gratuito patrocinio per chi ne ha bisogno.
Dagli esordi sono circa seicentomila le donne che si sono rivolte ai centralini del Telefono Rosa di Roma, Torino, Mantova, Verona e Vicenza. Sono donne di tutte le parti d’Italia, soprattutto del Centro. Non sono giovani come ci si aspetterebbe, la fascia di età più colpita è infatti fra i 35 e i 44 anni. Ci troviamo di fronte a donne sposate con figli, con un diploma o una laurea, che fanno le casalinghe e le impiegate. Anche quando vengono percosse spesso non reagiscono (50,8% dei casi) anche perché nella stragrande maggioranza dei casi chi fa loro violenza è il marito (72%). A tutte loro il Telefono Rosa da una risposta.
Ogni vincitrice detta una frase che viene scritta su un cippo destinato a rimanere per sempre nei vigneti di Brunello del Casato Prime Donne a cui fa capo il Premio. Le iscrizioni hanno dato origine a un percorso meditativo di circa 1 km che anno dopo anno si arricchisce di dediche e di opere d’arte contemporanee fatte da giovani artisti senesi.
Lo scenario è il paesaggio della Val d’Orcia recentemente iscritto nel patrimonio dell’umanità dell’Unesco "Guardatevi intorno " scrive Carla Fracci " siete nel centro morale del mondo".
Con questo trekking i vigneti di Brunello diventano un luogo di meditazione e una galleria d'arte contemporanea all'aria aperta. Qui più che in ogni altro posto passeggiare arricchisce lo spirito e tonifica il corpo.
Le altre sezioni del Premio Casato Prime Donne hanno avuto oltre cento concorrenti divisi nelle sezioni di giornalismo, fotografia e ricerca vitivinicola.
La cerimonia di premiazione si è svolta nel Teatro degli Astrusi di Montalcino ed è stata seguita da una cena in onore dei vincitori nella Fattoria del Colle di Trequanda. Qui Donatella Cinelli Colombini, la vera animatrice del Premio, ha proposto in anteprima le “Fiabe povere” che dal prossimo ottobre animeranno i weekend invernali della Fattoria del Colle. Gatti e novellatori raccontano fiabe antiche e moderne della Val di Chiana oltre a spezzoni di vita vissuta. Un esempio sorridente della civiltà toscana e un modo nuovo di proporsi ai turisti che diventano complici inconsapevoli ma entusiasti nella sopravvivenza delle veglie delle novelle contadine.


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Giovanni Senatore 338 3965779
Casato Prime Donne 0577 849421
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