APPUNTAMENTI

BACCO E VENERE OGGI SPOSI
Quando la pittura si fonde con l’ enologia scaturisce il piacere degli occhi e del gusto. Sublimazione artistica della donna-femmina con la concretezza di eccellenti vini monferrini

Probabilmente come scansione di tempo questo matrimonio non avrebbe un sua logica. Anche mitologia e leggende hanno date abbastanza precise. Tuttavia, nell’Anno di Grazia 2007 a questo matrimonio abbiamo assistito. Complice l’organizzazione della collega Asa Cinzia Tosetti, si è celebrato nei giorni scorsi al Club agriturismo Ca’ Villa di Mincengo di Gabiano (Al), officiato nell’azienda ‘la Tenaglia’ di Serralunga di Crea (Al), sponsali: i vini dell’azienda e l’arte pittorica di Giuseppe Olivieri, artista ischitano trapiantato nel Monferrato.
Quattro sue opere, facenti parte della collezione “Venere & Vino” mostrano una marcata sensibilità al colore e sono stati abbinate ad altrettanti vini della cantina aziendale, segnatamente: il Piemonte doc Chardonnay al quadro "Coscia lunga di Crea"; il Grignolino del Monferrato Casalese doc con l’opera "Relax"; la Barbera d'Asti doc Bricco Crea con "La Baccante"; infine la Barbera d'Asti doc Emozioni con il dipinto "Le amanti di Bacco".
A celebrare questo inusitato ancorché gioioso sposalizio si è prestato il collega Marco Sabellico che, assieme all’artista Giuseppe Olivieri, ha illustrato i piatti preparati dallo chef Franco Piumatti, e guidato le degustazioni dei vini arricchendo i vari passaggi con stuzzicanti interpretazioni dei dipinti. Lo Chardonnay doc 2006 ha funto da ouverture. Il suo giallo paglierino riporta ai colori della donna nordica rappresentata nel quadro. Il profumo aromatico ricorda l’acacia ed il suo sapore fresco riprende la vegetazione che fa da sfondo al dipinto, ma è la sua struttura che gli addetti ai lavori chiamano ‘di corpo’ rimanda appunto alla fisicità di questa donna dalle lunghe gambe, i fianchi torniti e curve opulente sfrontatamente rappresentata nuda.
Il secondo abbinamento (Grignolino con il quadro “Relax”) sembrerebbe azzardato e fuorviante. Come pensare di abbinare questa tipologia di vino anarchico, incostante, che soffre delle mutevolezze climatiche nonché della non sempre felice collocazione dei vigneti, che, quindi, mal si abbina ad un opera che, dal titolo, dovrebbe ispirare calma, tranquillità e sensazioni di quiete. Ma l’artista fa notare la voluta ambiguità del dipinto: due donne anch’esse completamente nude che si godono l’ozio (o forse si stanno lascivamente accarezzando), allora questo quadro, a discapito del titolo attribuitogli, tutto fa intendere tranne che un tranquillo relax. Scorrendolo con lo sguardo si nota troneggiare un bicchiere di vino rosso rubino chiaro colore proprio del grignolino (“è l’uomo, il maschio” spiega l’artista) che simbolicamente a mo’ di metronomo scandisce il tempo alle due donne. Una di queste è dipinta di verde che, per Olivieri, rappresenta la terra madre. Ogni particolare sembra ricordare il dualismo uomo donna, Venere e Bacco, la terra madre ed il figlio, vino. Misteri dell’arte!
Sabellico ha poi introdotto la Barbera d’Asti doc Bricco di Crea, vino dal colore intenso con brillante tonalità granata. Un nettare dal profumo vinoso, speziato, con sentori di frutti rossi con ottima struttura che fa girare la testa. L’immagine della donna seduta sopra un tino colmo di acini e pampini in posizione provocante con le gambe divaricate ed un espressione maliziosa (come appunto un’autentica baccante) è più o meno la stessa che generalmente si assume quando un vino fa crollare le barriere inibitorie e si è pronti e propensi a godere con la mente e con i sensi. Sul capo della donna spicca il sole, sublimazione dell’incontro tra Dioniso ed Apollo, il dio del piacere e il dio del sole.
L’intrigante dialogo, tra l’esperto del vino e l’ artista, si è concluso commentando un vino il cui nome è presago di forti sensazioni “Emozioni”, una barbera d’Asti doc del 2003 dal colore intenso, d’ottima struttura e di grande personalità che sprigiona il calore della terra da cui è nato coniugato con la passione e la dedizione delle persone che l’hanno creato. In questo caso ben si abbina al dipinto delle “Pigianti”, rappresentato da due donne anch’esse nude che pigiano con vigore. Una bionda e l’altra di colore, graficamente sottolineate da pennellate decise e colori marcati.
A chiosare l’evento, caloroso è stato l’intervento dell’assessore all’agricoltura della Provincia di Alessandria che ha voluto sottolineare il lavoro e i risultati della famiglia tedesca Ehrmann, produttrice di ottimi vini e titolari della tenuta e della cantina, imprenditori tesi con determinazione alla qualità del prodotto e all’immagine del terroir alessandrino.

Chiara Carrea & g.c.