|
AZIENDE
E PRODOTTI
500 milioni di bottiglie di Lambruschi Modenesi certificati
Certificata dal Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi
modenesi la bottiglia n. 500.000.000 con il ‘bollino a spalla’
Cinquecento milioni. Un bel numero, non c’è che dire…
Tante sono state le bottiglie di Lambruschi Doc Modenesi che dal 1970
- anno di inizio dell’attività istituzionale dell’attuale
Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi - ad oggi si sono potute
fregiare del ‘bollino a spalla’. Quel famoso bollino rosso,
recante il simbolo del rosone del Duomo di Modena, che ha rappresentato
il primo elemento distintivo utilizzato dal Consorzio per affermare l’avvenuto
controllo organolettico, e che rimane tuttora uno dei primi ‘sigilli
di qualità’ mai attribuiti a un vino in Italia. Si tratta,
indiscutibilmente, di un importante traguardo operativo, sia dal punto
di vista meramente quantitativo, che da quello socio-economico e ‘culturale’:
500.000.000 di bottiglie ‘bollinate’, si diceva, sono un numero
di per sé impressionante, che non fa altro che confermare i consistenti
risultati commerciali conseguiti negli anni dai Lambruschi Doc Modenesi
‘Lambrusco di Sorbara’ (116.780 ettolitri prodotti con la
vendemmia 2007), ‘Lambrusco Salamino di Santa Croce’ (154.102
ettolitri), ‘Lambrusco Grasparossa di Castelvetro’ (115.373
ettolitri), attualmente originati da una superficie vitata di 5200 ettari
iscritti nell’albo dei vigneti Doc. A tal proposito, un dato rilevante
è il trend di crescita: le confezioni complessivamente controllate
dal Consorzio sono passate dai 10 milioni dei primi anni ai 24 milioni
del 2007. D’altro canto, il conseguimento di tali traguardi quantitativi
significa che il ‘sistema Lambrusco’, e più in generale
il sistema vitivinicolo (1.500.000 i quintali di uva lambrusco prodotti
nel 2007 nella provincia, di cui il 36% denunciata come Doc) inserito
nel tessuto socio-economico modenese, regge e si consolida: fattore ancor
più decisivo nel moderno mondo del vino, soprattutto in questa
fase in cui si rivela fondamentale l’attività di tutela e
controllo per garantire trasparenza e tracciabilità del processo
produttivo.
UN PO’ DI STORIA, UN PO’ DI NUMERI. Il rilascio dei marchi
consortili decorre dal settembre 1970, quando il Consorzio (allora denominato
‘Consorzio Tutela del Lambrusco-Modena’) iniziò concretamente
la sua attività di controllo, dopo l’emanazione (esattamente
il 1° maggio 1970) dei disciplinari di produzione dei tre Lambruschi
a denominazione di origine controllata ‘Lambrusco di Sorbara’,
‘Lambrusco Salamino di Santa Croce’, ‘Lambrusco Grasparossa
di Castelvetro’. Inizialmente, e per un breve periodo, fu adottata
come simbolo la ‘secchia rapita’, che venne presto sostituita
dal rosone del Duomo di Modena. Da allora, questo marchio consortile non
ha solo l’obiettivo di identificare le bottiglie prodotte dalle
aziende consorziate (attualmente 13, che rappresentano circa l’85%
del Lambrusco Doc della provincia di Modena), ma funge di fatto da vero
e proprio sigillo di qualità. I campioni prelevati presso le aziende,
infatti, sono sottoposti a verifiche analitiche ed organolettiche; e solo
se il vino raggiunge i livelli prefissati di qualità e tipicità,
è idoneo a fregiarsi del marchio.
In questi 38 anni di attività, dunque, sono stati superati i 500.000.000
di bottiglie da litri 0,750 alle quali è stato concesso il marchio
tradizionale, applicato sulla spalla della bottiglia, e recante la sottostante
numerazione progressiva. Va detto, a dire il vero, che il numero di bottiglie
controllate dal Consorzio è notevolmente superiore ai 500 milioni
(raggiunti ufficialmente a fine aprile 2008). Oltre al citato marchio
tradizionale a spalla, a partire dal 1995 è stata data la possibilità
alle aziende consorziate di contrassegnare i loro Lambruschi Doc attraverso
una numerazione rilasciata dal Consorzio da apporre in controetichetta:
ad oggi il numero di controetichette con numerazione del Consorzio supera
i 24 milioni. A partire dal 2000, poi, in concomitanza con una rivisitazione
grafica del marchio in occasione del cambio di denominazione del Consorzio
in ‘Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi’, è
stato realizzato anche il marchio ‘a collarino’, che i consorziati
(per i Lambruschi Doc che riportano i marchi principali dell’azienda)
possono apporre sul collo della bottiglia in alternativa al tradizionale
marchio a spalla: di questo tipo di marchio, che riporta la numerazione
del Consorzio sul retro, sono stati fino ad oggi rilasciati oltre 38 milioni
di pezzi. Considerando poi i 3 milioni e mezzo di marchi a spalla del
tipo autoadesivo, realizzati anch’essi con una numerazione separata,
si può dire che si sono superati i 565 milioni di bottiglie da
0,750 litri. Oltre alle bottiglie da 0,750, il Consorzio controlla altri
tipi di confezione, i cui marchi si distinguono per una diversa numerazione,
realizzata in colore verde: dal 1970 al 1997 sono stati rilasciati oltre
7 milioni di marchi per confezioni da litri 0,200; dal 1975 ad oggi quasi
9 milioni di marchi (a spalla o a collarino) o contrassegni per confezioni
da litri 0,375 (le ‘mezze bottiglie’); infine, a partire dal
1974 ad oggi, oltre 19 milioni di marchi o contrassegni per confezioni
da litri 1,500. Il totale dei marchi o contrassegni rilasciati, nelle
varie tipologie e confezioni dal 1970 ad oggi equivale quindi a un numero
di bottiglie da 0,750 di oltre 610 milioni.
L’attività di controllo del Consorzio, che fino al 2005 è
stata riservata alle Doc, a partire dal 2006 è stata estesa anche
alla Igt ‘Lambrusco di Modena’: le aziende consorziate che
intendono applicare il marchio consortile alle proprie confezioni di ‘Lambrusco
di Modena’ possono infatti sottoporle agli stessi controlli effettuati
dal Consorzio per le tre denominazioni di origine controllata. Il marchio
riservato all’Igt ‘Lambrusco di Modena’ è simile
a quello delle Doc, ma ben distinguibile per l’effetto cromatico
della colorazione in rosso del rosone del Duomo.
INFORMAZIONI:
Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi
tel. 059.235005
info@lambrusco.net; www.lambrusco.net
Ufficio stampa:
Studio di giornalismo Fabio Bottonelli
Tel. + fax 051.391740; 335.8032189
info@studiobottonelli.it
www.studiobottonelli.it
|
|
|