AZIENDE E PRODOTTI

Vendemmia 2009. A fare notizia è la qualità
Da una indagine Ismea-Unione Italiana Vini, decisamente buona con diffuse punte di ottimo. Stimati 46,5 milioni di hl, un quantitativo sostanzialmente stabile rispetto al 2008, che porta l’Italia al secondo posto nella classifica dei Paesi produttori, con la Francia che recupera il primo posto e la Spagna che si riconferma al terzo. Preoccupazione per il calo dei prezzi delle uve in diverse zone, ma scongiurare gli allarmismi

Se le previsioni dei primi di settembre verranno confermate, con la vendemmia 2009 l’Italia tornerà ad occupare il secondo posto nella classifica dei Paesi produttori, guidata – ad eccezione dello scorso anno – dalla Francia. È infatti di 46,5 milioni di ettolitri la produzione attesa per la vendemmia 2009, secondo quanto emerge dalla seconda indagine vendemmiale, effettuata congiuntamente nella prima settimana di settembre da Ismea e Unione Italiana Vini. Le stime1 al primo agosto attestano, invece, la produzione transalpina a 48,1 milioni di ettolitri, con un recupero del 12% rispetto alla scarsa performance del 2008, che le aveva fatto perdere la guida della classifica a favore del nostro Paese. Terza in graduatoria resta la Spagna per la quale il Ministero dell’agricoltura di Madrid stima 39,9 milioni di ettolitri, il 4% in meno su base annua.
Tornando all’Italia, le previsioni confermano sostanzialmente il dato produttivo del 2008 che, secondo l’Istat, è stato pari a 46,3 milioni di ettolitri e vengono ridimensionate solo leggermente le aspettative degli operatori di inizio estate. Resta, comunque, l’incognita delle condizioni meteo delle prossime settimane, soprattutto quella legata alla pioggia. Alcune precipitazioni al momento giusto, infatti, potrebbero ancora condizionare positivamente le rese delle uve.
“A fare notizia in questa campagna – spiega Arturo Semerari, presidente Ismea - è soprattutto la qualità, prevista buona praticamente ovunque e in diverse zone con punte di ottimo. Le abbondanti riserve idriche accumulate durante uno degli inverni più piovosi degli ultimi tempi hanno compensato il caldo e la mancanza di precipitazioni dell’estate. Nessun evento particolare è stato poi registrato sul fronte fitosanitario: gli attacchi di patogeni segnalati a fine primavera, infatti, sono stati circoscritti e tenuti sotto controllo con interventi tempestivi”.
Dopo il ritorno alla normalità del 2008, la vendemmia in corso si prospetta in anticipo di oltre una settimana, rispetto ad un calendario considerato medio, a causa soprattutto del persistente caldo che ha accelerato la maturazione delle uve. Una caratteristica di questa campagna produttiva è quella di non presentare omogeneità di comportamento tra le regioni, anche quando appartenenti alla stessa area geografica. Specifici eventi atmosferici, soprattutto in fase di allegagione, hanno di fatto determinato incrementi o flessioni rispetto allo scorso anno, con variazioni che comunque, sia nell’uno che nell’altro caso, risultano quasi sempre abbastanza contenute.
Quest’anno a contenere la crescita produttiva ha inciso anche l’adesione alle estirpazioni, volontarie e con premio, in applicazione della nuova Ocm. Per la prima campagna di applicazione, la 2008/2009, le domande di estirpazione accolte hanno interessato circa 11.600 ettari in ambito nazionale. Inoltre, è sempre più diffuso il ricorso al diradamento dei grappoli che i viticoltori praticano essenzialmente per innalzare la qualità delle produzioni, a discapito della quantità.
Nel frattempo crescono le preoccupazioni degli operatori in merito al mercato delle uve che in diverse zone sta registrando prezzi non considerati remunerativi. “In questo momento - sottolinea Andrea Sartori, presidente Unione Italiana Vini – è più che mai importante non lasciarsi trascinare dal panico e dalla disinformazione che sta rischiando di impadronirsi del mercato. Vorrei infatti ricordare che in diverse zone i contratti di vendita sono ancora aperti, poiché si è ancora in fase di contrattazione nulla è ancora deciso in maniera definitiva”.


DETTAGLIO REGIONALE
Iniziando l’analisi del dettaglio regionale dal Nord-Ovest si evidenzia come all’aumento atteso per il Piemonte, la Valle d’Aosta e la Liguria si contrapponga la lieve flessione della Lombardia.

In Piemonte (+5%) la crescita è dovuta essenzialmente alle province di Asti ed Alessandria, mentre nel Cuneese si stima una lieve flessione rispetto allo scorso anno. Le operazioni vendemmiali, con un anticipo di oltre una settimana, hanno avuto nel 25 agosto la data ufficiale di inizio, con il “via libera” alla raccolta delle uve Moscato da Asti e Moscato d’Asti, anche se già nei giorni immediatamente successivi a ferragosto erano state avviate le operazioni vendemmiali in alcuni vigneti di varietà precoci (Chardonnay e Pinot nero) e per la produzione di spumanti. A determinare l’anticipo è stato soprattutto il caldo del mese di maggio, dopo un inverno tra i più nevosi e rigidi che si ricordino e una primavera molto piovosa che ha causato innumerevoli smottamenti anche nelle zone viticole. I mesi di giugno, luglio e i primi giorni di agosto sono stati all’insegna dell’alternanza, con il caldo interrotto da periodi più freschi e accompagnati spesso anche da piogge. Il cambio di ritmo si è avuto prima di ferragosto, con una situazione di caldo intenso che si è protratta fino quasi alla fine del mese favorendo un’accelerazione della maturazione in particolare per le varietà precoci. Nell’ultima settimana di agosto, insieme al Moscato, è iniziata anche la raccolta anche delle uve Brachetto, mentre quella dei Dolcetto si sviluppa nella prima decade di settembre, seguita dall’Arneis verso la metà del mese. Più difficile è oggi fare previsioni per le uve Barbera e Nebbiolo, le cui operazioni di raccolta non inizieranno certamente prima dell’ultima decade di settembre. Dal punto di vista fitosanitario, il 2009 è stata un’annata generalmente tranquilla, con alcuni problemi di peronospora e oidio, che però sono stati tenuti facilmente sotto controllo. In termini di qualità le attese sono elevate, soprattutto grazie al fatto che la vite non ha subito particolari stress e le uve sono sane e molto belle, con un buon grado zuccherino e tenori di acidità piuttosto buoni e stabili.

Crescita prevista anche per la produzione della Valle d’Aosta (+5/10%). Dopo una prima fase del ciclo vegetativo piuttosto disomogenea - ottima cacciata, fioritura tuttavia mediocre per alcune zone e allegagione irregolare -, l’estate ha riequilibrato la situazione spostando le attese sul segno positivo rispetto allo scorso anno. Anche la qualità si prospetta molto buona grazie, sostanzialmente, a un’incidenza non rilevante delle malattie, ad eccezione di qualche preoccupazione per l’oidio.

Anche in Liguria (+5%) ci sono le premesse per una vendemmia più generosa della precedente. Lo sviluppo della vite è partito leggermente in ritardo rispetto al 2008, ma già a fine germogliamento la situazione si è allineata con l'anno precedente. Buona la situazione sul fronte fitosanitario. Si è rilevata solo una forte pressione di oidio in tutta la regione, con danni rilevanti però solo in vigneti non adeguatamente protetti.

Per la Lombardia (0/-5%) si prevede un lieve calo rispetto allo scorso anno, con una qualità che si preannuncia dal buono all’ottimo, anche se il gran caldo estivo e la prolungata siccità hanno creato qualche problema di scottature e di appassimenti dei grappoli. D’altro canto lo stesso caldo ha permesso anche la formazione di un’elevata gradazione delle uve. Lo sviluppo vegetativo delle piante è risultato, comunque, ottimo anche nelle sue fasi finali, cioè invaiatura e maturazione. Pochi i problemi legati alle tradizionali malattie del vigneto. Nel Pavese si segnala qualche attacco di oidio, ma senza particolari conseguenze. Le precipitazioni a carattere grandinigeno, inoltre, hanno colpito alcune zone della Franciacorta, del Lugana e della Valtellina.
Spostando l’attenzione al Nord-Est si evidenziano quasi tutti segni positivi ad eccezione del Friuli Venezia Giulia, regione dove le attese sono orientate a una lieve flessione.

In Trentino Alto Adige (+5%) al germogliamento precoce ha fatto seguito uno sviluppo vegetativo regolare che ha favorito il buon equilibrio dei vigneti. Le uve si presentano perfettamente sane e gli indici di maturazione centrati, con un interessante rapporto fra zuccheri e acidità. La produzione complessiva della regione si stima in leggera crescita, anche in considerazione di un’insignificante incidenza sia di fenomeni climatici avversi sia delle malattie della vite. Anche in questo caso la crescita è legata più a una parte della regione, il Trentino, mentre in Alto Adige i quantitativi sono in linea con quelli dello scorso anno. La vendemmia dei grappoli di uve base spumante (Chardonnay) è iniziata il 17 agosto. Per quanto riguarda le uve per vini tranquilli, il programma ha visto l’inizio della vendemmia di Pinot grigio e Chardonnay a fine agosto. Nella prima decade di settembre si parte con le varietà rosse di fondovalle, Merlot e Teroldego, mentre in collina si andranno a raccogliere le varietà aromatiche (Traminer e Müller Thurgau in particolare). La vendemmia delle uve aromatiche per vini dolci (tardiva) è rinviata, come da tradizione, a dopo la metà di novembre, salvo piogge persistenti.

Si stima, invece, su livelli di poco inferiori a quelli dello scorso anno la produzione del Friuli Venezia Giulia (0/-5%). Qui la vendemmia ha circa dieci giorni d’anticipo rispetto al 2008 ed è iniziata subito dopo Ferragosto per le uve base spumante e, a seguire, per le uve di nuovo impianto di Pinot grigio. I primi di settembre è stata poi la volta di Sauvignon, Chardonnay, Pinot bianco e “Friulano” e, poi delle altre bianche, per finire con Merlot, Cabernet, Schioppettino, Refosco e Pignolo. Ottobre riguarderà i soli Docg Picolit e Ramandolo. La stima di una minor produzione rispetto allo scorso anno è legata, oltre ai problemi avuti già in fase di germogliamento, anche alle minori rese dell’uva che nel mese di agosto ha risentito molto del prolungato periodo di siccità e delle alte temperature. Tale problema, che riguarda essenzialmente le uve bianche, è comunque in parte compensato dalla leggera resa superiore di Merlot e Cabernet. Qualità tra il buono e l’ottimo. Se si eccettua qualche stress da siccità e scottature lo stato sanitario delle uve è ottimo. L’incidenza delle malattie è stata medio-bassa; il clima ha favorito qualche sporadico attacco di marciume acido su uve a grappolo serrato. Minima la pressione della peronospora, contenuta con un basso numero d’interventi. Più forte, invece, la pressione del mal dell’esca, soprattutto su Cabernet Sauvignon e Sauvignon Blanc.

In Veneto (0/+5%) le piogge di fine estate hanno portato vigore ai grappoli e hanno indirizzato la lancetta delle previsioni verso un probabile segno positivo, grazie a un incremento delle rese delle uve. Nel Veronese l’aumento previsto è comunque la somma di una flessione delle uve rosse e un incremento di quelle bianche, mentre nel Trevigiano si è assistito a una minor produzione del Pinot grigio, già ampiamente prevista nei mesi scorsi, a fronte di buone performance delle uve Prosecco. Le condizioni climatiche hanno permesso uno sviluppo vegetativo piuttosto regolare, sebbene di qualche giorno in anticipo sulla media stagionale in tutte le zone a maggiore vocazione viticola. Il buon soleggiamento dei mesi di luglio e agosto ha permesso un’ottima invaiatura e un’eccellente maturazione favorendo la qualità delle uve che, peraltro, non hanno subito particolari attacchi da agenti patogeni. I primi dati della vendemmia parlano di una gradazione zuccherina superiore rispetto a quella dello scorso anno.

Lieve l’incremento atteso in Emilia Romagna (+5%), grazie soprattutto al recupero dei vigneti emiliani, che lo scorso anno erano stati colpiti da molte avversità climatiche, mentre in Romagna i livelli dovrebbero confermarsi simili o di poco inferiori a quelli del 2008. Il clima è stato caratterizzato da temperature al di sopra delle medie registrate in questi ultimi anni e da piogge cadute con gradualità nel corso delle diverse fasi fenologiche. Questo ha permesso alla vite di svilupparsi con un anticipo di circa dieci giorni rispetto allo scorso anno permettendone, peraltro, un decorso molto positivo anche nelle ultime fasi. L’invaiatura è stata più che buona e anche la maturazione, salvo problemi dell’ultima ora sulle tardive, non presenta problemi. La diffusione di fitopatie è stata pressoché nulla grazie a programmi di lotta guidata che hanno, di fatto, controllato le potenzialità di sviluppo della peronospora in areali caldo-umidi, soprattutto alla fine della primavera e agli inizi dell’estate. Gli attacchi di oidio sono risultati di minore virulenza rispetto alla media stagionale. Di poco conto anche i danni da eventi meteorologici (grandine, siccità). Intanto sono ottimistiche le attese sulla qualità delle uve, le quali dovrebbero presentare gradazioni poco al di sopra di quelle del 2008.

Segni alterni anche nel Centro Italia, dove alle aspettative di una crescita in Toscana, Umbria e Lazio si contrappone la flessione delle Marche.

In Toscana (0/+5%) la variazione attesa è positiva, ma l’entità dell’incremento sembra piuttosto limitata. Il risultato è, comunque, subordinato al clima di settembre che inciderà molto sull’ultima fase di maturazione delle uve Sangiovese, la cui raccolta inizierà tra il 15 e il 20 settembre. Se il caldo estivo non allenterà la morsa, nonostante le discrete precipitazioni avute fino ai primi di luglio, i vigneti potrebbero essere a forte rischio di stress termico, riscontrato soprattutto con l’ingiallimento delle foglie. Non particolarmente rilevante l’incidenza delle malattie. La vendemmia 2009 si annuncia buona con punte di “ottimo”.

Più consistente l’incremento produttivo stimato per l’Umbria (+10/15%). Sono stati confermati gli auspici di inizio estate che facevano presagire una buona annata per i vigneti umbri. Luglio e agosto hanno avuto molte giornate di forte caldo intervallate da annuvolamenti che, non di rado, hanno portato provvidenziali precipitazioni piovose evitando così lo stress idrico. Le alte temperature stanno anticipando la maturazione delle uve, facendo così recuperare l’iniziale ritardo nelle prime fasi di sviluppo vegetativo. Da un punto di vista fitosanitario la situazione si è mantenuta buona anche dopo il periodo primaverile con attacchi di non particolare virulenza e interventi di difesa agevole. Finora la maturazione procede regolarmente con giornate calde e nottate fresche, e la vendemmia è prevista per le date canoniche sia per le varietà rosse che per quelle bianche. Gli aumenti quantitativi sono previsti un po’ in tutta la regione, con le punte maggiori in provincia di Terni. Fa eccezione la zona del Sagrantino dove si attendono volumi non superiori a quelli del 2008 a causa di problemi rilevati durante l’allegagione.

Stagione pressoché perfetta sino ad ora nel Lazio (+5/10%). Dopo un mese di giugno fresco e umido, il bel tempo auspicato dai viticoltori per luglio e agosto c'è stato e ha permesso alle uve di avere un’invaiatura e una maturazione ottimali. Non si sono registrati danni provocati da eventi meteo avversi, salvo qualche circoscritto problema da grandine. Anche l'incidenza delle malattie è stata scarsa o, almeno, facilmente controllabile. Le uve sono in ottimo stato, con un corredo di succo e di zuccheri perfettamente bilanciato. Per i vitigni autoctoni, generalmente più tardivi, si teme che possano soffrire per la siccità dovuta alla pressoché totale assenza di precipitazioni estive.

Nelle Marche (-5/-10%) il caldo dell’estate, con temperature leggermente superiori alle medie stagionali, ha determinato un anticipo dello stato vegetativo di 9 – 10 giorni. L’invaiatura è stata ottima e le fasi di maturazione e vendemmiali si presentano buone se non ottime. I limitati attacchi di peronospora e di oidio sono stati immediatamente controllati, evitando di compromettere la qualità delle uve. La riduzione dei volumi rispetto al 2008 è dovuta essenzialmente ad un’allegagione non ottimale, per effetto dei repentini abbassamenti di temperatura, con conseguenti fenomeni di acinellatura.

La vendemmia 2009 si presenta in maniera disomogenea anche al Sud, dove agli incrementi della Campania, Basilicata e della Sardegna si affianca la significativa perdita di prodotto della Puglia, dell’Abruzzo e del Molise e la sostanziale stabilità della Sicilia.

In Abruzzo (-5/10%) l’estate ha sterzato le stime produttive indirizzandole verso il segno negativo. Dopo una buona invaiatura, infatti, la fase pre-vendemmiale è stata in parte compromessa dai consistenti attacchi di peronospora, specialmente sul vitigno Montepulciano, non sempre adeguatamente controllati. Nei mesi di luglio e agosto non si sono registrati eventi grandinigeni e le riserve idriche accumulate nel terreno, grazie alle piogge invernali e primaverili, hanno consentito di affrontare, nonostante le elevate temperature registrate, eventuali fenomeni di siccità e di stress. Dalle prime analisi effettuate sulle uve si evidenzia una gradazione zuccherina in linea con quella del 2008.

In Campania (+10%) il 2009 è stato caratterizzato da un inverno e una primavera ricchi di precipitazioni, tanto da essere ricordato come il più piovoso degli ultimi venti anni. Queste condizioni, comprese le temperature miti, hanno fatto germogliare le viti mediamente una decina di giorni prima rispetto al 2008 e tale anticipo si è mantenuto anche nelle successive fasi finali. La maturazione, inoltre, è stata favorita dalle alte temperature di luglio e agosto. Lo stato sanitario delle uve è buono, nonostante le piogge di fine giugno e dei primi di luglio abbiano favorito lo sviluppo di patogeni quali peronospora e oidio, tempestivamente arginati. La qualità delle uve, quindi, si prospetta buona con una gradazione superiore a quella dello scorso anno e un’acidità più bassa.

Anche per la Basilicata (+5%) la vendemmia si prospetta ottima, sebbene bisognerà attendere qualche settimana per avere i primi riscontri sull’Aglianico, varietà tradizionalmente tardiva. L’andamento climatico è stato ottimo, con abbondanti piogge invernali che hanno permesso di accumulare riserve idriche sufficienti durante un’estate che, al contrario, è stata calda e secca. Non si registrano attacchi di patogeni.

Per il Molise (-10/15%) si confermano le previsioni di luglio che vedevano la produzione 2009 in ribasso sull’anno precedente a causa di un’allegazione segnata dalle persistenti precipitazioni e ritardata rispetto a un calendario medio. Il caldo dell’estate ha recuperato tale ritardo permettendo anche una buona invaiatura e di seguito una buona maturazione, con uve che si presentano sane alla vendemmia. Gli attacchi di peronospora e oidio sono stati ben controllati e comunque sono risultati limitati grazie all’andamento siccitoso del mese di luglio.

Rispetto alle prime stime effettuate a luglio, risulta invertita la tendenza della Puglia (-10%). Infatti, le quantità ottimistiche di inizio ciclo vegetativo sono state ridimensionate da alcune grandinate e da attacchi di crittogame. Il vigneto pugliese, peraltro, si presenta molto diversificato tra la parte settentrionale e quella meridionale. Nella prima i cali produttivi si concentrano soprattutto nel Foggiano, mentre nella provincia di Bari i volumi potrebbero ripetersi uguali a quelli dello scorso anno. Più complessa la situazione nel Salento dove già le prime fasi fenologiche non avevano risposto completamente alle aspettative; le piogge insistenti di fine maggio e inizio giugno hanno poi ostacolato regolari trattamenti anticrittogamici. E’ stata soprattutto la peronospora a influire sulle produzioni. Ottimale in tutta la regione il tenore zuccherino delle uve.
La stima produttiva della Calabria (0/+5%) evidenzia una crescita piuttosto contenuta, sebbene all’interno della regione la situazione sia disomogenea. Già fioritura e allegagione non erano state uniformi nelle diverse aree viticole della regione. A causa di una situazione meteorologica anomala, si sono poi avute manifestazioni temporalesche accompagnate da grandine in periodi insoliti per la regione. Inoltre, il vigneto calabrese ha sofferto, forse più di altri, la siccità estiva laddove non si è potuto intervenire con l’irrigazione di soccorso. Le fasi di invaiatura e maturazione sono ritenute, comunque, di buon livello e anche sulla qualità ci sono buone aspettative.

Anche per la Sicilia (=) la qualità attesa è ottima con quantità che sembrano allinearsi a quelle dello scorso anno. L’andamento del ciclo vegetativo ha avuto un decorso nella norma, non si segnalano giorni d’anticipo o di ritardo. Ottima l’invaiatura. Si è registrato, durante la fioritura, qualche attacco, a macchia di leopardo, di peronospora e oidio, subito contrastato da interventi mirati e controllati. Non si sono verificate precipitazioni o avversità meteo di particolare intensità. A limitare le iniziali aspettative di un leggero incremento, sono intervenuti fenomeni di “mancata raccolta” da parte dei viticoltori che hanno preferito non effettuare più alcuna operazione nei vigneti a causa degli alti costi e a fronte di prezzi delle uve che già da tempo si profilavano ben poco remunerativi. La gradazione delle uve è nella norma.

Passando all’altra delle isole maggiori, la Sardegna (+5/10%), si evidenzia il buon recupero produttivo dopo le pesanti perdite dello scorso anno. Recupero che, comunque, sembra non essere in grado di riportare il vigneto isolano sui livelli medi degli ultimi cinque anni. L’inizio del ciclo vegetativo è stato buono, e anche l’invaiatura non ha avuto problemi. Lo stato delle uve è pressoché perfetto. Inoltre, gli indici di maturazione fenolica, centrati con un grande equilibrio fra zuccheri e acidità, fanno ben sperare nell’ottenimento di vini corposi e di buona struttura. La comparsa di oidio a macchia di leopardo non ha inciso in maniera significativa sulla produzione. Complessivamente, nessuna avversità meteorologica ha caratterizzato la stagione 2009, ad esclusione del forte vento di scirocco di fine luglio, accompagnato dalle alte temperature, che ha causato danni soprattutto in Gallura e nei vigneti dove l’uva si trovava nella delicata fase di avvio della maturazione. Il caldo, però, non accenna a diminuire neanche nelle prime fasi vendemmiali e questo potrebbe creare qualche problema, in particolare nei vigneti che non dispongono di impianti per l’irrigazione di soccorso.