AZIENDE E PRODOTTI

Istituto Nazionale Espresso Italiano: richiederemo all'Europa l'Indicazione Geografica Protetta per l'espresso italiano
 L'Indicazione Geografica Protetta è l'unico strumento di tutela efficace per difendere l'espresso italiano perché lega l'espresso italiano al suo territorio
 
 Il consiglio di amministazione dell'Istituto Nazionale Espresso Italiano ha deliberato di procedere alla richiesta dell'Indicazione Geografica Protetta (IGP) per l'espresso italiano in sede comunitaria. L’Istituto Nazionale Espresso Italiano, di cui fanno parte torrefattori, costruttori di macchine e macinadosatori e altri sodalizi che volgono la loro attenzione all’espresso di qualità, oggi conta 41 associati con un fatturato aggregato di circa 650 milioni di euro. Con questa decisione l'Istituto intende rafforzare la tutela del prodotto, che già attua da oltre dieci anni con una certificazione sensoriale.
 "L'IGP è l'unica strada percorribile per una seria ed efficace azione di protezione dell'italianità dell'espresso - ha affermato Gianluigi Sora, presidente dell'Istituto Nazionale Espresso Italiano - L'IGP prevede infatti uno stretto legame tra la filiera e  il territorio di origine del prodotto. A differenza di altre forme di tutela stabilite dalla CE, l'IGP garantirà al consumatore che l'espresso che berrà sia stato realizzato con miscele di caffè solo italiane e con attrezzature professionali solo made in Italy".
 "Il caffè è la seconda commodity a livello mondiale e l'espresso, soprattutto negli ultimi anni, ha conosciuto una forte crescita su tutti i mercati internazionali - ha proseguito Sora - Ma quando si parla di espresso italiano le sue caratteristiche sono ben specifiche e già tutelate dal nostro disciplinare tecnico. Riteniamo sia arrivato il momento di rafforzare questa tutela proprio avvalendoci dell'IGP".

Istituto Nazionale Espresso Italiano
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