Dopo il consolidamento dei livelli pre-pandemici del 2024, il turismo europeo dovrebbe
entrare in una fase di sviluppo sostenuto.
Ogni tanto una buona notizia non fa male: malgrado l’instabilità e il nervosismo dei mercati
internazionali, il comparto dei viaggi e dell’ospitalità per il settore nell’Unione Europea, secondo l’approfondita analisi del World Travel & Tourism Council (WTTC) sembra pronto a vivere una nuova stagione di crescita economica. Secondo il WTTC, entro il 2035 il comparto potrebbe portare alla creazione di circa 4,5 milioni di nuovi posti di lavoro.
In pratica, a conti fatti, il numero complessivo degli occupati, diretti e indiretti, supererebbe così i 30 milioni, trasformando il turismo in uno dei principali bacini occupazionali del continente.
L’analisi del WTTC riporta, inoltre, come il ruolo del turismo come leva economica sia altrettanto significativo: il contributo al PIL europeo sarebbe destinato a salire fino a 2,3 trilioni di euro, pari a circa l’11% del totale.
L’incremento avrebbe ricadute positive anche su settori come trasporti, ospitalità, cultura e servizi. In un’ottica integrata, la crescita del turismo diventerebbe dunque un volano per l’intero ecosistema economico europeo.
Un impatto diretto si prevederebbe anche sulle entrate fiscali: si stima che i governi dell’UE possano incassare oltre 900 miliardi di euro annui in tributi legati al turismo. Tali risorse rappresenterebbero un’opportunità strategica per finanziare infrastrutture moderne, promuovere la transizione ecologica e investire in soluzioni digitali. La domanda turistica sarebbe in netta ripresa, sia da parte dei visitatori internazionali, con una spesa prevista di 573 miliardi di euro nel 2025, in aumento dell’11%, sia sul fronte domestico, dove la spesa dovrebbe toccare 1,1 trilioni di euro.
Nel decennio a venire, uno degli obiettivi centrali dovrebbe essere poi quello di rendere il turismo più sostenibile e tecnologicamente avanzato con investimenti in trasporti a basso impatto ambientale. L’intelligenza artificiale, le app personalizzate e le piattaforme smart sarebbero fondamentali per semplificare l’organizzazione dei viaggi e migliorarne la qualità. La direzione appare dunque chiara: più efficienza, maggiore responsabilità ambientale e una qualità sempre più alta dell’offerta turistica.
Maria Teresa Bandera