Olio EVO, da Bruxelles gli esperti lanciano un appello unanime: è cruciale adottare politiche di educazione e incentivazione per garantire il consumo di Olio EVO di qualità

5 min di lettura
  • L’Istituto Nutrizionale Carapelli promotore del Convegno “Salute ed Economia: le Virtù Nascoste dell’Olio Evo” presso il Parlamento Europeo
  • Presentato in anteprima, per la prima volta al mondo, un inedito studio su come l’Olio Extra Vergine di Oliva sia un valido alleato contro obesità e malattie dismetaboliche.

Ha avuto luogo ieri a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, il Convegno dal titolo: “Salute ed Economia: le Virtù Nascoste dell’Olio Evo”.

L’evento, organizzato dalla Parlamentare europea Daniela Rondinelli, ha visto la partecipazione di enti e organizzazioni prestigiose nel campo, tra cui la Fondazione Istituto Nutrizionale Carapelli, Assitol, Confagricoltura, Cia – Agricoltori Italiani, Interprofesional Aceite de Oliva España, Deoleo e Competere.eu.

L’apertura della giornata è stata riservata alla presentazione in anteprima – per la prima volta a livello mondiale, dello studio “Effetti benefici dell’olio extra vergine di oliva: meccanismi molecolari coinvolti”, realizzato dall’Istituto Nutrizionale Carapelli in collaborazione con le Università di Milano, Perugia, Padova e Napoli.

Dalla ricerca emerge come il consumo dell’Olio Extra Vergine di Oliva (Olio Evo) contribuisca significativamente alla salute. Ricco di acidi grassi monoinsaturi e polifenoli, questo olio non solo tutela la salute cardiaca e combatte le malattie infiammatorie associate all’invecchiamento, ma promuove anche una digestione efficace e preserva la pelle dai danni causati dai radicali liberi.

Olio EVO tra scienza ed economia.

I relatori, concordi, hanno fatto emergere quanto esista un valore socioeconomico dell’Olio EVO: promuovere l’eccellenza nutrizionale dell’olio EVO e i suoi relativi effetti benefici, è una leva centrale nella promozione al consumo, attraverso una nuova visione utile al settore, che per la prima volta mette in contatto ricerca scientifica e dinamiche di mercato.

Ma oggi la dieta dei cittadini europei non trae ancora vantaggio da un alimento così importante per la salute pubblica, come ha allertato durante l’evento il professore Carruba, presidente del Comitato Scientifica dell’Istituto Nutrizionale Carapelli Fondazione ONLUS: “Solo il 46.6% degli italiani (quota più alta in Europa) consuma la dose giornaliera consigliata di 3 porzioni di olio di oliva. Meno del 15% (14.8%) ne consuma 4 porzioni. Il restante 38.6% (quota più bassa in Europa) consuma meno delle porzioni consigliate”.

Intanto la filiera olearia affronta sfide epocali a causa dei cambiamenti climatici, che stanno riducendo la produzione e aumentando i costi, influenzando direttamente la disponibilità di questo prodotto essenziale per la sana alimentazione. Nonostante gli avanzamenti in termini di innovazione e tecnologia, la produzione rimane inferiore alla media nelle regioni del Mediterraneo proprio per la rapidità e drammaticità dei mutamenti del clima.

Il 2023 non prevede un calo produttivo così drastico come nel 2022, tuttavia la situazione rimane critica. Per la campagna olearia 2023-2024, si stima una produzione ancora inferiore alla media in tutta l’area mediterranea.

L’Italia prevede di produrre circa 289mila tonnellate di olio, un aumento del 20% rispetto all’anno precedente, ma ancora inferiore alle 350mila tonnellate delle annate migliori. Questo volume non è sufficiente a soddisfare la domanda dell’industria olearia italiana, che richiede circa 1 milione di tonnellate, tra consumi interni ed export.

Anche la Spagna, leader mondiale nella produzione di olio, ha risentito fortemente della crisi idrica dovuta alla siccità. Per il secondo anno consecutivo, la sua produzione non supererà le 765mila tonnellate, quasi dimezzando il rendimento abituale.

In Grecia, la produzione è stata ridotta a 260mila tonnellate, una diminuzione del 25% a causa di siccità e incendi. In controtendenza, il Portogallo prevede un incremento quasi del 20%, raggiungendo le 150mila tonnellate. La Tunisia si aspetta di ritornare a 200mila tonnellate, mentre Turchia e Marocco hanno temporaneamente sospeso le esportazioni verso l’Unione Europea a causa della scarsa disponibilità. (*)

Questa riduzione produttiva limita l’accesso dei consumatori a questo fondamentale alimento naturale, essenziale per combattere obesità e malattie non trasmissibili. Gli esperti lanciano un appello unanime: è cruciale adottare politiche di educazione e incentivazione per garantire l’accesso a Olio EVO di qualità. La situazione richiede una risposta globale, non solo per preservare un settore produttivo vitale, ma anche per promuovere la salute pubblica.

Cosa dice la Ricerca.

Lo studio presentato a Bruxelles sottolinea l’importanza di promuovere diete con alto consumo di Olio EVO, come la dieta Mediterranea, per contrastare l’obesità e le malattie non trasmissibili, oggi considerate una pandemia globale. L’obesità è infatti correlata a gravi complicanze come il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari, oltre ai tumori e alle malattie neurodegenerative.

È ampiamente riconosciuto che l’olio extra vergine di oliva rappresenta un prezioso alleato per la salute, e il nuovo studio ha permesso di ottenere nuove informazioni sul perché l’olio EVO fa bene. Gli studi condotti dai farmacologi Michele Carruba (Università degli Studi di Milano e Presidente del Comitato Scientifico dell’Istituto Nutrizionale Carapelli) ed Enzo Nisoli (Università degli Studi di Milano) hanno evidenziato che le diete arricchite con Olio EVO ad alto contenuto di polifenoli conducono a un profilo metabolico più sano, riducendo il peso e i livelli di glucosio nel sangue, mitigando così il rischio di diabete.

La ricerca si è inoltre estesa ai meccanismi molecolari e cellulari. Attraverso tecniche avanzate di analisi genetica e metabolomica, gli scienziati hanno identificato nuovi modi in cui l’Olio EVO e i polifenoli influenzano il metabolismo energetico e la funzionalità dei mitocondri, specialmente nei tessuti metabolicamente attivi come muscoli e fegato.

Tutto ciò che arriva dalla ricerca scientifica è un dato che noi come fondazione vogliamo mettere a disposizione dell’intera comunità” – ha sottolineato Anna Cane, membro del CDA dell’Istituto Nutrizionale Carapelli. “Vogliamo promuovere non solo la ricerca in sé stessa ma la sua divulgazione, perché da una corretta alimentazione deriva un buono stato di salute e soprattutto è possibile prevenire molte patologie per cui conoscere anche a livello istituzionale tutte le novità di tipo scientifico è importante per poter promuovere delle Campagne di educazione verso il consumatore e delle Campagne di sostegno alla produzione di olio extravergine. L’obiettivo è far sì che questo prodotto, principe della dieta mediterranea, sia consumato il più possibile da tutta la popolazione proprio per i suoi benefici nutrizionali”.

(*) Fonte: da elaborazione dati Assitol

www.istitutonutrizionalecarapelli.it

—–

About Istituto Nutrizionale Carapelli

Nato nel 2001 come centro studi promotore di ricerche nell’ambito dell’olio (in particolare extra vergine di oliva), nel 2004 l’Istituto Nutrizionale Carapelli ottiene il riconoscimento di ONLUS, dotandosi di un Comitato Scientifico, costituito da alcuni degli studiosi del settore più rilevanti a livello internazionale. Da allora l’Istituto Nutrizionale Carapelli sviluppa in partnership con università e istituti di ricerca italiani e stranieri diverse ricerche sull’olio di oliva sotto ogni aspetto: chimico, sensoriale, agronomico, tecnologico estrattivo, umanistico, farmacologico, biochimico, nutrizionale; partecipa ad alcuni importanti convegni scientifici, firma articoli su riviste specializzate.

Fonte Ufficio Stampa

Exit mobile version