Il Crescione

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Questa piccola piantina, dagli steli sottili e piccole foglie ovali, era già molto apprezzata da Romani e Persiani per il suo sapore gradevolmente acidulo e piccantino e per le sue proprietà disintossicanti e digestive e la ricchezza di sali minerali e di vitamine, in particolare C. Va però tenuto presente che il crescione è controindicato per chi ha problemi alle vie urinarie. Ne esistono tre varietà. Il crescione inglese o Lepidium sativum, il più comune, conosciuto anche come agretto. Il crescione dei prati, Cardamine pratensis, perenne. Il crescione d’acqua, Nasturtium officinale, che cresce in zone ancora più umide, vicino a corsi d’acqua e in acquitrini, in inverno fino a primavera. Il crescione che si acquista nei negozi è però nella quasi totalità coltivato in speciali impianti ad acqua corrente. Se ne utilizzano foglie e fiori nel periodo tra maggio, giugno e luglio.

L’ACQUISTO

Le foglie devono essere integre, di colore brillante e con odore intenso e caratteristico. Il crescione è da scartare se ha le foglie ingiallite e non profumate.

LA CONSERVAZIONE

Il crescione è delicato andrebbe consumato entro poche ore. Si può conservare in frigorifero, meglio se con i gambi immersi in un recipiente con acqua o avvolto in un canovaccio inumidito.

FACILE DA COLTIVARE

Questa piantina è piuttosto facile da coltivare, perfino in un vaso sul balcone di casa, tenendolo lontano dalle fonti di calore e dei raggi diretti del sole e con il terreno sempre umido. Si possono anche distribuire i semi su uno spesso strato di cotone idrofilo, da tenere sempre inumidito.

I semi germoglieranno nel giro di una decina di giorni e le piantine si possono raccogliere fino a quando non fioriranno e produrranno altri semi, da riutilizzare per una nuova semina.

IN CUCINA

Il crescione ha molteplici usi in cucina. E’ eccellente per la preparazione di zuppe, ma il suo utilizzo ottimale è a crudo poiché si mantengono intatte le sue proprietà nutrizionali e si può sfruttare meglio anche dal punto di vista estetico, aggiungendolo come guarnizione e integrazione di insalate, panini, tartine, bruschette, antipasti, pesci e carni.

Il suo gusto acidulo e piccantino completa perfettamente quello dei formaggi e del salmone, ravviva quello del purè, delle zuppe e delle minestre, ed è eccellente per la preparazione di salse. Ottimo per insaporire maionese e burro.

In Romagna è piuttosto diffuso ed è un ingrediente molto apprezzato per piadine e torte salate.


A cura di Enza Bettelli / asa.web@asa-press.com

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