LA VITA DELLA VITE

Vendemmia 2007, lavori in corso. Ecco la vendemmia più precoce d’Europa!

Gli Agronomi di Sata Studio Agronomico tracciano di seguito una panoramica della stagione 2007 e della vendemmia in corso.

NORD ITALIA
Nel Nord Italia, fin dallo scorso inverno, si è notato un deciso anticipo stagionale dovuto alle temperature decisamente superiori alla norma.
Fortunatamente la vite, rispetto ad altre piante precoci, ha percepito meno il gran caldo invernale ed il germogliamento ha sì confermato le impressioni invernali, ma in modo meno eclatante rispetto alle fioriture di peschi, mandorli e mimose. Da quel momento l'anticipo delle fasi fenologiche della vite è sempre stato di circa 15 giorni rispetto al 2006 e circa 10 giorni rispetto al pur caldo e precocissimo 2003.
Le piogge di inizio giugno hanno mitigato la calura e interrotto la siccità, predisponendo quindi la vite a un nuovo veloce scatto in avanti.
Come atteso, avvicinandosi la maturazione il divario tra il 2007 e le altre annate è andato riducendosi fino quasi ad annullarsi nei confronti del 2003, ma ciò non ha impedito alla Franciacorta di iniziare la vendemmia più precoce del Mondo… o almeno d’Europa!

* Questo evento così peculiare merita un approfondimento specifico.
Il primo giorno di Agosto le prime uve di Franciacorta sono state raccolte, secondo le indicazioni di noi Agronomi, consulenti di alcune principali Cantine dell’unica DOCG di Bollicine in Italia.
Le remore nel “rompere gli schemi” sono sempre dure a essere vinte, così suonava strano a molti che si parlasse di vendemmia da iniziarsi al primo Agosto.
In una annata anticipata come il 2007, chi voleva mettere vini base per Bollicine di qualità in Cantina, doveva organizzarsi per tempo, ignorare le ferie agostane, chiamare a raccolta tutti gli uomini e, dopo aver verificato il raggiungimento del perfetto equilibrio zuccheri/acidità, iniziare la vendemmia.
Nello spumante infatti le sensazioni di freschezza, sapidità e acidità sono strettamente legate tra loro e nascono da vigne equilibrate, adulte o addirittura vecchie, e da uve colte al momento giusto, quando acidità, pH e zuccheri interagiscono per originare un gusto fresco ma non “verde”.
Così, decidere il momento di avvio di una vendemmia per Base Spumante è un “rito” fatto di attente, ma forzatamente rapide, valutazioni della sanità delle uve (quest’anno perfetta ovunque), e del loro gusto, equilibri analitici, calcolo della forza lavoro tale che si possa essere tempestivi ed efficienti. Nel 2007 inoltre, si doveva fare attenzione anche al fattore precocità, che rende impossibile procrastinare anche di pochi giorni l’inizio della raccolta a scapito di perdita di eleganza e purezza del gusto.
Infine, come sempre, ma quest’anno ancor di più, è stata fondamentale la conoscenza dello stato vegeto-produttivo e delle potenzialità qualitative dei singoli vigneti o addirittura di loro porzioni: infatti la siccità di Luglio ha messo a dura prova i vigneti giovani o le vigne locate su terreni aridi; in queste situazioni era indispensabile separare le uve delle piante in buono stato vegetativo da quelle portate da piante in stato di stress idrico, perché queste ultime sono caratterizzate da minor gradazione e contemporaneamente minore acidità e minore sapidità, oltre che da componenti polifenoliche che trasmettono molto le sensazioni di amaro e verde.

* Quanto detto riguardo alla particolarissima vendemmia di Franciacorta può valere anche per le altre zone spumantistiche del Nord Italia.
Si possono considerare analoghe tra loro le condizioni delle uve a maturazione intermedia e tardiva del Nord: produzioni quantitativamente nella norma, ottima sanità e notevole anticipo di maturazione.

Per quanto riguarda la gestione dell’anticipo di maturazione, attenzione!
Nel caso di uve per vini di pronta beva si possono fare considerazioni analoghe a quello dello spumante: per un Novello o un vino d’annata serve comunque, a fianco del giusto tenore alcolico, una sensazione di frutto giovane e morbido, che conferisca gradevolezza e bevibilità. Quindi la vendemmia verrà fatta considerando i parametri analitici principali e scegliendo i vigneti che non hanno le potenzialità per sopportare maturazioni spinte all’estremo, sarà quindi vendemmia che rispecchierà l’anticipo della stagione 2007.
Viceversa, le uve per i vini da Riserva, potranno sfruttare a loro favore un grande beneficio: due settimane di anticipo sul 2006 significa guadagnare ore di luce fin da ora, quando i giorni sono più lunghi e caldi, e quindi potersi ulteriormente avvantaggiare rispetto ad anni in cui la fine maturazione si realizza in periodi decisamente più freddi ed umidi. Rispetto al 2003, siamo in presenza di un periodo di maturazione meno torrido, dato che le piogge di inizio-metà agosto hanno fatto abbassare decisamente i picchi di temperatura, e questo dovrebbe tornare a favore di un migliore equilibrio gusto-olfattivo, risparmiandoci quei sentori di cotto e stressato che furono tipici di molti 2003. Ma per vini importanti non è detto che si vendemmi prima: se la pianta è in salute e se sarà fotosinteticamente attiva a lungo, potremo “rompere gli schemi” e vendemmiare comunque tardi, in modo da conseguire livelli di maturità che fino a pochi anni fa erano impensabili, per il Nord Italia.
Come detto, si è registrato un certo stress da siccità in Luglio, soprattutto sui vigneti giovani. Le piogge sopraggiunte da Ferragosto sono un toccasana da questo punto di vista: ora le riserve idriche saranno sufficienti fino a fine stagione, e quindi speriamo di poter godere di un ottimo settembre, in modo da poter magari … raccogliere una delle migliori vendemmie degli ultimi decenni…, o quantomeno, potremmo essere nuovamente di fronte all’ennesima ottima annata dispari!

CENTRO E SUD ITALIA
Non in tutte le aree si sono verificate le stesse anomalie climatiche invernali e primaverili verificatesi al Nord, pertanto la situazione è, in molti casi, nella norma, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.
Vale la pena segnalare che in alcune zone, ad esempio nelle Marche e Toscana, si rileva comunque un anticipo, ad oggi, di 10 giorni rispetto alla media, con gli stessi vantaggi illustrati sopra. qui in generale le uve sono decisamente belle e sane, perché dopo le prime avvisaglie di siccità a luglio, sono giunte piogge che hanno garantito l’efficienza della pianta ed il regolare decorso della maturazione; si prevedono ottime qualità, a patto ovviamente che l’ultimo periodo della maturazione decorra favorevole.
In Umbria la maturazione è nella norma, in Abruzzo siamo in leggero ritardo, comunque le uve sono decisamente sane e promettono bene.
Qualche eccezione in negativo si riscontra al Sud laddove alcune Aziende, non avvezze a periodi umidi di tarda primavera, si sono fatte sorprendere da alcune forti infezioni peronosporiche e botritiche atipiche per quelle zone (in particolare in Puglia), che hanno causato danni anche ingenti, che hanno addirittura fatto invocare la calamità naturale. Viceversa, è positivo riscontrare meno presenza di oidio del solito e questa inferiore pressione del patogeno ha permesso alle Aziende più attente e coscienziose, quelle che monitorano costantemente i vigenti e applicano una strategia di difesa ragionata, di evitare inutili trattamenti antiparassitari.
In queste zone la siccità è all’ordine del giorno, ma proprio per questo le vigne adulte posseggono un apparato radicale adeguato a garantire una buona resistenza, anche grazie alle piogge sopra ricordate che hanno creato buone riserve nel sottosuolo.

INFINE…
Ricordiamo che più e meglio dei sistemi previsionali e dei metereologi, le Aziende vitivinicole hanno un sistema quasi infallibile per prevedere con anticipo di almeno 15-20 giorni la data di vendemmia: controllare le maturazioni costantemente e, sulla base dello storico dei dati dei loro vigneti, ipotizzare l'andamento della curva di maturazione. Se l'Azienda lavora bene ed attentamente, monitorando i propri vigneti, può ragionevolmente prevedere la data di inizio vendemmia sulla base dei dati che raccoglie, del carico produttivo, dello stato del vigneto, dell'obbiettivo enologico e degli analoghi dati di anni precedenti.

Da ultimo, ma primo per importanza, un appunto che teniamo a sottolineare in quanto Agronomi.
Anche se è più facile fare colpo sul consumatore parlando di un fattore caratteristico o innovativo e quindi di forte impatto mediatico (la vendemmia di notte, complicate analisi chimiche dei mosti, il lavaggio dell’uva, le più fantasiose e pubblicizzate strategie di appassimento o le più mirabolanti tecnologie di cantina più utili talvolta a chi vende macchinari che a chi produce vino…), in realtà la qualità si costruisce lentamente e secondo i ritmi della natura, integrando numerosi dettagli, ciascuno indispensabile alla completezza del tutto.

Una buona vendemmia non nasce e non si organizza negli ultimi giorni prima della raccolta, ma si costruisce, negli anni, coerentemente con gli obbiettivi enologici: per ottenerla servono un vigneto progettato e piantato bene, una giusta potatura, una adeguata conduzione del terreno, una corretta gestione del verde (la vegetazione), un attento e rispettoso controllo fitosanitario e un ottimo equilibrio vegetativo.
Infine, dall’inizio maturazione, si deve sperare nel miglior clima possibile e monitorare attentamente la fase finale per decidere di cogliere al giusto livello di maturazione.
Una buona vendemmia, può nascere solo da un approccio “completamente attento” a tutta la filiera produzione ed i meriti, ci permettiamo di ricordarlo, vanno equamente divisi tra chi produce buona uva e chi la trasforma in buon vino.

Marco Tonni marco.tonni@agronomisata.it
Pierluigi Donna pierluigi.donna@agronomisata.it
www.agronomisata.it

 

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