IL FALSO ITALIANO

A cura di Roberto Rabachino


Contraffazione, comportamento mafioso

Estendere nella lotta alla contraffazione alimentare gli stessi metodi di indagine utilizzati nel contrasto ai reati di mafia. E’ una della proposte a costo zero formulate della prima relazione sulla contraffazione e pirateria  nell’agroalimentare elaborata dalla Commissione Parlamentare di inchiesta. Tra le proposte a costo zero formulate vi è, innanzitutto l’inserimento nel codice penale del delitto di associazione a delinquere finalizzato alla commissione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari.

Per coloro che commettono tale reato è poi opportuno prevedere l’interdizione dall’esercizio delle attività d’impresa, in modo da escludere lo sviluppo di successive iniziative economiche  nell’ambito del settore alimentare. E ancora, ai fini della maggiore conoscibilità per i consumatori di comportamenti delittuosi, si deve prevedere l’obbligo di pubblicare le sentenze in caso di condanna per i delitti in materia di frodi e di false indicazioni di origine. Infine, è necessario aggredire il patrimonio dei soggetti dichiarati responsabili dei reati di contraffazione e adulterazione attraverso la confisca dei beni utilizzati per dei beni utilizzati per la commissione degli stessi reati.

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