IL BENESSERE A TAVOLA

A cura di Gudrun Dalla Via
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PORRI PER COMBATTERE TOSSE E RAUCEDINE

Tutti i membri della famiglia Allium, cioè aglio, cipolle & Co., sono ricchi di virtù salutari. Fortunatamente, il porro (Allium porrum) è particolarmente resistente al freddo, quindi lo si trova fresco di stagione, a soccorrerci anche in caso di raucedini, afonie, mal di gola e tosse. Inoltre, il suo sapore e odore sono più delicati, rispetto alla maggior parte dei suoi cugini.

LO ZOLFO CHE PURIFICA
I porri sono particolarmente ricchi di sali minerali. Il sapore caratteristico è dato tra l'altro dal contenuto di zolfo e di essenze solforate che in buona parte svolgono l'azione disintossicante e emolliente, tanto utili in caso di catarro e infezioni delle vie respiratorie.
Interessante la presenza di vitamine C, del gruppo B e di minerali come ferro, calcio, potassio e manganese.
Chi soffre di artrite o gotta beneficia delle proprietà diuretiche e purificanti dei porri, come sapevano già gli antichi Egizi, Greci e Romani. Sono presenti pure tutte le proprietà benefiche di cipolla e aglio, anche se in misura leggermente inferiore: sono regolatori del livello di colesterolo e della pressione sanguigna, proteggono cuore e arterie, tonificano l'apparato digerente e urinario, stimolano l'intestino, rafforzano le difese immunitarie. Secondo studi dell'Università di Berna, il consumo di vegetali come cipolle e porri riduce il riassorbimento osseo quindi il rischio di osteoporosi.
I porri superano le cipolle nelle proprietà decongestionanti e disinfiammanti; ed è per questo che sono tanto utili proprio nella stagione dei raffreddori. Secondo ricerche eseguite alla State University of New York/Albany, i suoi composti solforati possono persino inibire la risposta infiammatoria allergia tipica dell'asma.

COME COMPERARLI
I porri più sottili sono in genere più teneri. L'estremità superiore, con le foglie verdi, non deve avere parti marroni o gialle né essere legnosa. (Cercate infatti di non consumare solo la parte bianca ma anche una buona porzione di quella verde, per un maggiore apporto di micronutrienti preziosi.) Le radicette ancora attaccate al lato bulboso sono pure testimoni di freschezza.

IN CUCINA
Per non piangere durante la preparazione, ponete prima i porri in frigorifero per circa mezz'ora. Usate un coltello ben affilato oppure un elettrodomestico con disco che affetta per ridurre il tempo di esposizione ai vapori solforati e quindi il rischio di lacrimazione. Si può anche tenere ogni tanto la lama del coltello sotto l'acqua corrente, durante l'operazione di taglio.
Una manciata di "anelli" di porro nel sandwich rendono questo più gustoso e possono aprire le vie respiratorie in pochissimo tempo.
Per un sapore più delicato, stufate i porri. Lessati diventano facilmente molli, insipidi e di digestione difficile. Tagliati a rondelle o pezzetti e cotti in padella coperta o in pentola a pressione con pochissima acqua, dopo una breve e leggera rosolatura, si presentano invece al meglio.
I porri stufati o brasati sono la base per numerosi usi gastronomici e ... terapeutici:
- zuppa di porri, ev. con patate, carote e sedano (l'ideale per sciogliere il catarro)
- frittata
- come ripieno di timballi e di torte salate. Inoltre:
- sparsi crudi, ad anelli, sulle insalate
- leggermente spennellati con olio, poi posti sul grill
- e naturalmente da soli o serviti con salse calde o fredde, con funghi, pomodori, olive
Per insaporire: alloro, curry, dragoncello, semi di finocchio, noce moscata, peperoncino, prezzemolo, timo.

CONTRO L'ODORE
Se temete che il vostro alito possa tradire il piacere dei porri assaporati a tavola (ma solitamente avviene solo con quelli crudi), allora mescolate un trito fresco di prezzemolo a qualche piatto, oppure masticatene verso fine pasto perché neutralizzerà i composti sulfurei.

PER USO ESTERNO
Calli e duroni si ammorbidiscono con un cataplasma di porro: basta far macerare una foglia in aceto per una giornata, e alla sera applicarla sulla pelle e fissarla con un bendaggio. Al mattino dopo, la callosità si squamerà con alcuni passaggi di spazzola o di guanto di crine.

(Pubblicato su “Il Giornale”, gennaio 2000)


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