ASPETTANDO EXPO 2015

A cura di Enza Bettelli


Quartirolo Lombardo DOP

La zona di produzione di questo antico formaggio comprende alcune delle più importanti città della Pianura Padana. Oltre al capoluogo Milano, sono infatti incluse le province di Brescia, Bergamo, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Pavia e Varese. Una vasta area produttiva e industriale molto importante della Lombardia, ma anche ricca di inestimabili tesori d’arte. A Milano, oltre allo splendido Duomo, basta citare il Castello Sforzesco, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie che ospita il Cenacolo di Leonardo e la Pinacoteca di Brera. Brescia non è da meno con il suo centro monumentale, il complesso monastico longobardo di Santa Giulia e altri complessi storici e religiosi che sono patrimonio Unesco. Parte della provincia di Brescia si estende fino alle sponde del Lago di Garda e include il Lago d’Iseo, oltre alla Franciacorta, rinomata per la produzione di eccellenti vini. La parte storica di Bergamo, nota come Bergamo Alta e ancora circondata dalle antiche mura, risale all’epoca medioevale ed è un centro ricco di edifici storici e artistici. Como è conosciuta per la bellezza del suo lago, ma anche la città offre eccellenti spunti di visita, come per esempio la Cattedrale che risale al XIV secolo. A Cremona, la stupenda piazza con il Duomo e il Battistero è dominata dal Torrazzo, simbolo della città. E tra i molti altri spunti di interesse artistico, l’artigianato di liuteria famoso in tutto il mondo per la creazione di strumenti ad arco, che ha prodotto violini preziosi come gli Stradivari. Il pregevole centro storico di Lodi, città fondata da Federico Barbarossa, è dominato dalla suggestiva piazza Vittoria sulla quale si affaccia la Cattedrale.

Da sinistra: Milano, Certosa di Pavia, lago di Como, lago di Iseo

Pavia, sulle sponde del Ticino, è un’altra antica città, fondata dai Romani e che conserva un importante centro storico oltre alla sede della famosa Università. Poco distante dalla città sorge la splendida Certosa di Pavia, un complesso monasteriale con annesso Santuario della Beata Vergine Madre delle Grazie, che risale alla fine del 1300. E, infine, Varese, che è chiamata anche Città Giardino per la presenza di numerosi parchi e giardini, ma pure Città dei Laghi perché il suo territorio ospita ben 7 laghi, tra cui il Lago Maggiore. La città ha un interessante centro storico ed è situata ai piedi del Sacro Monte di Varese, sede anche di un osservatorio astronomico, mentre la provincia si estende su ben 7 colli.
Tuttavia, la zona di produzione del Quartirolo non solo è una miniera di tesori artistici e architettonici ma è anche ricca di parchi. Oltre al già citato Campo dei Fiori, procedendo da Nord a Sud, si incontrano: Parco Regionale della Pineta di Appiano Gentile, Parco Regionale della Valle del Lambro, Parco Regionale Colli di Bergamo, Parco Regionale delle Groane, Parco Regionale Adda Nord, Parco Regionale Oglio Nord, Parco Agricolo Regionale Sud Milano, Parco Lombardo della Valle del Ticino e Parco Regionale Adda Sud. Sono tutti siti di grande interesse naturalistico che offrono quiete e relax tra una città e l’altra e le installazioni industriali e agricole che caratterizzano la Pianura Padana.

IL CONSORZIO
Il Consorzio è nato nel 1990, ha sede a Treviglio (Bergamo) e attualmente vi aderiscono circa 20 caseifici, una decina di aziende di stagionatura e circa 80 aziende che si occupano della commercializzazione del Quartirolo Lombardo DOP che, pur non facendo parte del Consorzio, si sono impegnate a rispettarne le regole. Il Consorzio vigila sulla qualità e la quantità di formaggio prodotto, oltre a occuparsi della sua promozione. Inoltre, Certiprodop, un ente certificatore esterno con sede a Crema, è stato autorizzato al controllo sistematico dalle stalle ai punti vendita per il benestare per l’assegnazione del marchio DOP.

IL FORMAGGIO
Già nel X secolo i mandriani lombardi (chiamati bergamini) a inizio autunno trasferivano il bestiame dai pascoli montani dove avevano trascorso l’estate giù a valle dove la temperatura più mite consentiva alle vacche di trovare ancora erba con cui nutrirsi. Tra queste l’erba quartirola, da cui prende il nome il formaggio, che è bassa, spessa e profumata e che faceva produrre alle vacche un latte ugualmente aromatico, perfetto per un formaggio di qualità. Il Quartirolo è un formaggio molle da tavola ed è prodotto tutto l’anno, ma quello artigianale lavorato all’inizio dell’autunno conserva ancora questi profumi. Dopo la raccolta e il controllo, il latte (di almeno 2 mungiture) destinato alla produzione del formaggio viene pastorizzato, poi fatto cagliare. La cagliata viene rotta 2 volte e la seconda volta i grumi hanno la dimensione di una nocciola. La cagliata è quindi passata alla stufatura nelle forme fino a un massimo di 24 ore a temperatura decrescente. Segue la salatura, a secco o in salamoia, che ha una durata proporzionata al peso della forma. La stagionatura va da 5 a 30 giorni e viene effettuata nelle celle con temperatura a 2-8°C e umidità di circa il 90%, senza nessun trattamento alla crosta.
Le forme hanno un peso che va da 1,5 a 3,5 kg, di forma quadrangolare (18-22 cm), scalzo diritto (4-8 cm). La crosta è sottile, morbida e il colore va dal bianco-rosato delle forme di prima stagionatura fino al grigio-rossastro di quelle più mature. La pasta è unita, leggermente grumosa e con qualche possibile anfrattuosità e friabile, ma più compatta e morbida a mano a mano che la maturazione procede. Il colore va dal bianco al bianco paglierino e diventa più intenso con la maturazione. Il sapore è caratteristico, leggermente acidulo e con un aroma che diventa più intenso con la stagionatura.
Le forme messe in vendita sono avvolte in un incarto personalizzato e con il contrassegno DOP.

LA GASTRONOMIA DEL TERRITORIO
L’area di produzione copre buona parte del territorio lombardo, quindi le specialità provengono da 9 province e sarebbe davvero lungo elencarle tutte. Tuttavia, citando solo le più note, troviamo a Milano risotto, cotoletta, ossobuco e panettone; a Bergamo la polenta, anche in versione dolce; a Cremona i tortelli con la zucca e la celebre mostarda; a Lodi il risotto e i pesci dell’Adda; a Brescia piatti con i funghi, i pesci e l’olio d’oliva del Garda e dell’Iseo; a Como e Lecco pesce di lago, funghi, cacciagione e lumache; a Varese polenta, pesci dei laghi e un delicato dolce chiamato dolce Varese; a Pavia molti i piatti a base di riso e la specialità sono le rane. A seconda delle province comprese nel territorio del Quartirolo DOP vengono prodotti altri eccellenti specialità. Tra i formaggi, Gorgonzola DOP, Formaggella del Luinese DOP, Formai de Mut dell’Alta Val Brembana DOP, Grana Padano DOP, Taleggio DOP. Tra i salumi, cacciatorini DOP, salame di Cremona IGP, salame d’oca di Mortara IGP. Ricco anche l’assortimento dei vini, da quelli della zona di Franciacorta a quelli di Valcalepio, del Garda, di Lugana e dell’Oltrepò Pavese.
I piatti, i prodotti tipici e i vini si possono gustare e acquistare percorrendo le varie Strade dei Vini e dei Sapori di Lombardia che uniscono alle bellezze del territorio la possibilità di visite a cantine, aziende agricole, osterie e strutture di ristorazione e ricettive.

LA RICETTA: RANE FRITTE
Le rane erano un tempo un cibo gustoso e del tutto gratuito che la gente del popolo catturava con un’esca o con la lampada, se di notte, nelle risaie intorno a Pavia e nella Lomellina. Oggi la razionalizzazione delle coltivazioni ha in parte cancellato l’habitat congeniale a questi piccoli anfibi che nel tempo sono in continua diminuzione. Tra i metodi più diffusi di cottura ci sono la frittata, in umido con il pomodoro, in guazzetto, al burro e con il risotto. Il metodo più semplice e antico è però anche il più semplice. Dopo avere spellato e pulito le rane, si infarinano e fanno rosolare nell’olio caldo, girandole di tanto in tanto finché saranno ben dorate. Come variante si lascia le rane a bagno nel latte freddo per un’oretta, quindi si sgocciolano e si passano nella farina ed eventualmente nell’uovo sbattuto.



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