ASPETTANDO EXPO 2015

A cura di Enza Bettelli


Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP


Castelluccio di Norcia è in provincia di Perugia, ma la zona di produzione della lenticchia è di circa 20 kmq in un comprensorio tra i più suggestivi d’Italia poiché si sviluppa sull’altopiano (circa 1400 metri slm) all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, che a sua volta si estende tra Umbria e Marche. Questo altopiano, che in tempi preistorici era un lago, offre un paesaggio molto bello in ogni stagione e alla pianura alterna colline alle quali la vegetazione e i pascoli conferiscono un aspetto vellutato. Ma da maggio a luglio diventa coloratissimo, un’incredibile esplosione di colore data dalla fioritura delle lenticchie ai diversi stadi assieme a quella delle varie specie floreali selvatiche.
Solo per questo varrebbe la pena fare un viaggio fino al Parco, ma ci sono anche altre magnifiche bellezze naturali, come la catena montuosa dei Monti Sibillini che culmina nei quasi tremila metri del Monte Vettore, e poi le cittadine, tra cui Castelluccio e Norcia, racchiuse nei 70 mila ettari del Parco, ricche di storia e opere d’arte che affascinano il visitatore. Per chi volesse visitare il Parco restando a contatto con la natura, si possono prenotare le visite accompagnati dalle guide autorizzate del Parco scegliendo la difficoltà del percorso e la durata della visita.
Dal Parco, si raggiungono facilmente città di grandissimo interesse culturale e artistico come Perugia, Cascia, Assisi, Todi, Gubbio ecc. in Umbria mentre nelle Marche basta citare Ascoli Piceno con la sua splendida piazza, ma ci sono moltissime altre cittadine che meritano una sosta per la bellezza del paesaggio e l’importanza dei reperti storici.

IL CONSORZIO
La Cooperativa Lenticchia di Castelluccio di Norcia, con sede a Norcia, riunisce i contadini della zona che coltivano le lenticchie con metodo biologico e seguendo le direttive del disciplinare IGP.
L’organismo di controllo è 3A Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria con sede a Todi.

LA LENTICCHIA
La Lenticchia di Castelluccio di Norcia Igp fa parte della tradizione agricola umbra fin da tempi antichissimi e deve le proprie caratteristiche all’ambiente e ai metodi di coltivazione. Si tratta di una leguminosa annuale, con baccelli che portano da uno a tre semi tondeggianti e appiattiti e 1000 di essi non arrivano a pesare 25 g. Hanno colore variegato che va dal verde screziato al marroncino chiaro, con presenza di semi tigrati.
La tecnica di coltivazione è praticamente la stessa da secoli, con solo qualche piccola concessione alla meccanizzazione, con una produzione unitaria massima consentita per il prodotto IGP fissata in 800 Kg/Ha.
I baccelli sono lasciati nel campo ad essiccare e quindi trebbiati nell’aia. Le lenticchie sono poi confezionate in sacchetti di juta, plastica o cartone(da 250 g, 500 g e 1 kg) in grado di mantenere inalterate le caratteristiche organolettiche del prodotto. Inoltre, ciascun contenitore deve essere sigillato in modo che il contenuto possa venire estratto senza la rottura del sigillo, indicando al contempo le diciture “Lenticchia di Castelluccio di Norcia” e “Indicazione Geografica Protetta” oltre agli estremi atti ad individuare produttore e/o associato e/o confezionatore; l’annata di produzione e il peso lordo all’origine.

Le caratteristiche che rendono particolarmente pregiata la lenticchia di Norcia sono le dimensioni ridottissime e la pellicina sottile che le consentono di cuocere in 20 minuti circa senza bisogno di ammollo preliminare e mantenendo integra la propria forma. Per una cottura a regola d’arte si consiglia inoltre di salare le lenticchie a inizio o a fine cottura e non durante.

LA GASTRONOMIA DEL TERRITORIO
Nell’area perugina, come del resto nel rimanente territorio umbro, prevalgono i prodotti della campagna, a cominciare dall’ottimo olio d’oliva e dai tartufi neri, due ingredienti che caratterizzano tutta la cucina locale, che a sua volta è influenzata dalle regioni vicine, Toscana in particolare. Quindi, primi piatti e pollame profumati al tartufo, ma anche molti ortaggi e legumi consumati tutto l’anno, come pure le lenticchie che non sono relegate alle sole feste natalizie.

Vastissima e davvero pregevole la produzione di salumi, dalle salsicce ai prosciutti che vengono preparati con carne di maiale, come il prosciutto di Norcia Dop, o con quella di cinghiale, un selvatico molto diffuso nei verdi boschi umbri. Una costante è la porchetta, venduta anche nei chioschi lungo le strade, né mancano i piatti di pesce di acqua dolce, come le trote del lago Trasimeno.
Molto ricca inoltre la gamma di formaggi, di latte vaccino e di pecora, come la ricotta salata che è una specialità di Norcia. Tra i dolci, ricette rustiche ma di grande sapore come il ciambellone e la pizza dolce.

LA BRUSCHETTA DI LENTICCHIE
Tra le usanze prese dalla vicina Toscana c’è quella della bruschetta che a Norcia e dintorni viene guarnita anche con i legumi locali, come lenticchie, fagioli bianchi e la roveja coltivata nella zona di Cascia, un antico legume simile al pisello e dal gusto delicato e dolce.
Per guarnire 6-8 bruschette tritate un pezzetto ciascuno di sedano, carota e porro o cipollotto. Fate appassire in poco olio poi unite qualche pomodorino tagliato a pezzetti e dopo 5 minuti anche 100 g circa di lenticchie. Mescolate per far insaporire poi coprite a filo con acqua tiepida, salate e pepate e cuocete a fuoco moderato per una ventina di minuti finché le lenticchie saranno morbide e il fondo di cottura asciutto. Tostate il pane casereccio, sfregatelo a piacere con uno spicchio di aglio e guarnite con le lenticchie, completando con prezzemolo tritato ed eventualmente con poco cipollotto fresco tritato.

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