SOSTE GOLOSE

Metti una sera da Villa in Franciacorta
Tra dibattiti sul vino, assaggi e cena …con delitto

Metti una serata piacevole a parlar di vino e ad assaggiar Franciacorta, grazie alla proverbiale accoglienza di Alessandro e Roberta Bianchi, nonché di Paolo Pizziol, all’azienda agricola Villa di Monticelli Brusati. Incantevole il luogo, un antico borgo rimesso a nuova vita, tra cantina e agriturismo, promettente il programma: una conversazione con il giornalista e scrittore Davide Paolini, una degustazione verticale di Franciacorta Rosé e una “cena con delitto” (menù garantito dallo chef Carlo Bresciani dell’Antica Cascina San Zago di Salò; animazione e coinvolgimento dei commensali da parte degli attori della compagnia “Delitto e delitto” di Milano che mettono in scena, tra un piatto e l’altro, un libro giallo di Agata Christie, www.delittiedelitti.it).
Stuzzicato da Davide Gaeta docente all’Università degli Studi di Milano e dal pubblico in sala, Davide Paolini ha detto la sua su alcuni temi relativi al vino e dintorni. A suo parere, il consumo del vino potrebbe calare ancora in Italia e una frenata al calo potrebbe venire dall’introduzione sempre più massiccia del “vino a bicchiere” nei ristoranti e da nuovi abbinamenti cibo-vino oggi ingiustamente ritenuti improbabili (vedi ad esempio il Lambrusco con le ostriche). Responsabilità nel calo dei consumi ce l’hanno anche i ristoratori, con i loro ricarichi sul prezzo della bottiglia che arrivano a quattro-cinque volte il costo iniziale. La grande distribuzione farà sempre più la parte del leone nelle vendite e con una fascia di prezzo tra i tre e i cinque euro a bottiglia, il che – dice Paolini – favorirà la produzione straniera, perchè quella italiana riuscirà difficilmente a stare in quei prezzi. Contrario ai “vini dei falegnami” (quelli affinati in barriques), da 23 anni giornalista del “Sole 24 ore”, Paolini rivendica di aver previsto per primo il boom che stanno avendo i vini rosati e soprattutto le bollicine. “I gusti stanno cambiando – ha detto Paolini – e i consumatori si sono stancati dei vini tutti uguali, da vitigni internazionali. Le bollicine non sono ancora toccate dalla globalizzazione e raccontano storia e cultura di un territorio, così come la Franciacorta. Inoltre vanno benissimo a tutto pasto”. Anche per Paolini i mercati esteri (soprattutto India, Russia e Cina) sono quelli su cui puntare per allargare la richiesta dei vini italiani e dello stesso Franciacorta.
Il successo del Franciacorta Docg è stato confermato dal direttore del Consorzio, Adriano Baffelli: i “bollini” assegnati nel 2007 sono stati 8 milioni 367 mila, cifra record che corrisponde alle bottiglie commercializzate.
La degustazione verticale di Franciacorta Rosé dell’azienda Villa (annate 2003, 20001, 2000, 1996 e 1995) ha evidenziato i prestigiosi risultati ottenuti lavorando bene in vigna e in cantina. Elogi per l’enologo Corrado Cugnasco e tutti i collaboratori. Ha stupito il Rosé 1995 (primo anno di produzione di questa tipologia da parte dell’azienda Villa) che negli anni ha acquistato morbidezza vellutata.

Roberto Vitali