LUOGHI

Salame Felino. Un salume da Museo
Nasce il quaderno didattico dedicato al Museo del Salame, un nuovo strumento di lavoro per portare le nuove generazioni (e non solo) a cogliere, insieme ai saperi e ai sapori di un prodotto d’eccellenza, l’identità del territorio parmense

Novantasei pagine dedicate al Museo del Salame, uno dei gioielli inseriti nel circuito provinciale parmense dei Musei del Cibo. Intitolato “Salame Felino. Un salume da Museo”, il quaderno didattico di uno dei prodotti d’eccellenza della zona pedemontana è stato presentato ufficialmente nei giorni scorsi insieme agli altri due “fratelli” dedicati ai musei del Parmigiano-Reggiano e del Prosciutto e dei Salumi di Parma. I tre quaderni, promossi dall’Associazione dei Musei del Cibo con il sostegno della Provincia di Parma e della Regione Emilia Romagna, “sono uno strumento esemplare – ha precisato Tullio Gregory, professore emerito di Storia della filosofia dell’Università “La Sapienza” di Roma - per riconquistare e tramandare la cultura di un territorio, insieme al piacere della tavola.” Il museo si offre come luogo dell’avventura, di riflessione sul patrimonio. Infatti, per dirla con le parole di Mario Turci, docente dell’Università di Parma e direttore della Fondazione Museo “E. Guatelli”, “il museo è un luogo di mediazione, deve infatti restituire il patrimonio ai suoi legittimi proprietari, alla collettività.” “Inoltre – prosegue Turci - i Musei del Cibo offrono tracce, orme che ci portano all’invisibile, all’umanità che sta dietro alle cose.” Un viaggio metaforico e reale che va dal prodotto sulla nostra tavola al museo e alla sua storia, per concludersi con il territorio, ovvero il contesto umano e naturale di cui il cibo fa parte. Il Museo del Salame deve essere un “luogo aperto e dinamico – sottolineano il sindaco Barbara Lori e l’Assessore alla Cultura Fabrizio Leccabue del Comune di Felino - che si relazioni con il presente per la promozione del territorio e dei suoi prodotti.” Il Comune di Felino e l’Assessorato alla Cultura in questi anni infatti, sono stati sempre in prima linea per promuovere attività culturali, enogastronomiche e didattiche intorno al museo felinese e al suo prodotto tipico.
Come gli altri quaderni, quello dedicato al salame, nella prima pagina riporta: “itinerario dal prodotto al museo al territorio, per giovani viaggiatori curiosi”. Con queste parole sono stati descritti anche da Margherita Sani dell’Istituto Beni Culturali Regione Emilia Romagna, nel suo intervento. Ha definito il museo come un luogo di apprendimento, come processo di confronto attivo con l’esperienza, non un mero trasferimento di contenuti.
Il quaderno presenta materiali ricchi e ben strutturati con una veste grafica chiara e adatta non solo ai ragazzi ma a ogni tipo di pubblico; questi materiali rispondono alle nuove esigenze del visitatore che vuole essere stimolato, coinvolto e che vuole emozionarsi, sollecitando nel percorso tutti i sensi, compreso quello del gusto. Dopo alcune pagine di introduzione, il volume presenta cinque parti con approfondimenti, schede di lavoro e materiale iconografico, frutto del lavoro di uno staff multidisciplinare composto, oltre che da tecnici ed esperti del settore alimentare, della comunicazione e della didattica, anche da docenti e studenti dell’Istituto Tecnico Agrario “F. Bocchialini” di Parma e dell’Istituto Professionale Alberghiero “G. Magnaghi” di Salsomaggiore. La scelta di coinvolgere direttamente gli studenti nasce dal desiderio di creare strumenti di lavoro concreti, libri che possano essere sfogliati “a bocconi”. Si parla del maiale e del salame, per poi passare al suo aspetto nutrizionale con qualche spunto culinario. Si procede quindi con una parte dedicata al museo con schede di lavoro pre-visita e anche per la visita, per arrivare alla storia del prodotto con prove, documenti e suggerimenti di lavoro. La penultima parte del libro parla di itinerari nei luoghi del salame, laboratori e proposte di lavoro. Non manca una ricca bibliografia e un’interessante appendice con curiosità sul salame.

 
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