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FATTI
E PERSONE
Alimentari, crescono i consumi
dentro casa
Boom dei prodotti salutistici e già pronti. I dati di una ricerca
Nielsen commissionata da Fedagri-Confcooperative. Per frutta e verdura
le famiglie italiane spendono 10 miliardi di euro.
La crisi cambia le abitudini dei consumatori. Che fanno sempre
più attenzione a quello che comprano e rendono la spesa “scientifica”.
Lo rivela una ricerca Nielsen commissionata da Fedagri-Confcooperative
sui comportamenti e le abitudini di acquisto dei consumatori, secondo
la quale gli italiani cercano soprattutto promozioni sui prodotti alimentari
che acquistano abitualmente, in alternativa si indirizzano verso prodotti
di marche più economiche e commerciali, tendendo a cambiare punto
vendita alla ricerca di un miglior rapporto-qualità prezzo.
SALE LA FIDELIZZAZIONE - Questi comportamenti emergono da alcuni indicatori
quali l’aumento dei prodotti alimentari a “marca privata”
(quelli delle insegne dei supermercati), il cui trend è cresciuto
(+26%) e la crescente preferenza accordata al discount, che se pur non
è il canale preferito dagli italiani (8,6% contro il 67% di supermercati
e ipermercati), ha registrato un trend positivo nel 2008 del +16%.
BASTA CORNETTO - Gli italiani tendono a
rinunciare alla colazione al bar e a consumare meno pasti fuori casa:
lo rileva il paniere degli alimentari maggiormente acquistati nel 2008,
in cui gli unici prodotti in crescita risultano essere gli alimenti per
la prima colazione (confetture, burro, miele, fette biscottate) insieme
ai prodotti ad alto contenuto di servizio (primi piatti già pronti,
surgelati, salse e condimenti pronti, ecc.). In crescita anche l’acquisto
di prodotti legati alla sfera salutistica e al benessere (prodotti light,
integrali, probiotici, ad alta digeribilità, arricchiti di omega
3, ecc.), segno che molti consumatori prestano sempre più attenzione
alla salute e alla prevenzione dell’obesità.
ANCORA VERDURA, MA…-E la buona frutta e verdura, parte integrante
del regime alimentare della dieta mediterranea? Per fortuna non è
scomparsa dalle nostre tavole. L’indagine Nielsen ha rilevato che
le famiglie italiane spendono complessivamente 10 miliardi di euro per
acquistare prodotti ortofrutticoli freschi e trasformati (bevande, passate,
surgelati, ortaggi in scatola, ecc). In particolare, la frutta fresca
è al terzo posto nella classifica dei prodotti più consumati
dagli italiani (3.959milioni di euro), dopo carne e formaggi e si caratterizza
anche per una elevata ripetizione d’acquisto (è acquistata
mediamente ogni settimana).
IL MERCATINO TIENE - Se è vero che oltre il 60% di frutta e verdura
viene acquistata nel canale moderno (supermercati e ipermercati), importante
resta il canale tradizionale, il mercato rionale, al quale si rivolgono
la metà delle famiglie italiane e che è frequentato mediamente
una volta al mese, al quale si sta aggiungendo il canale diretto, ossia
l’acquisto direttamente dal produttore, pur rimanendo un fenomeno
di nicchia (vale l’1%, con 4 atti di acquisto annuali).
Come cogliere le opportunità connesse ai nuovi comportamenti di
consumo delle famiglie? “Occorre puntare – commenta Davide
Vernocchi, Presidente del settore ortofrutticolo di Fedagri-Confcooperative
– sulla distintività dei nostri prodotti freschi e trasformati
e sulla forza dei nostri brand, che sono patrimonio dell’agroalimentare
italiano. Occorre anche crescere in termini di recupero dei prezzi all’interno
della catena del valore e proseguire sulla strada del rapporto con il
territorio, punto di forza del modello imprenditoriale cooperativo: le
oltre 500 cooperative nostre aderenti lavorano quasi esclusivamente (86%)
il prodotto conferito dai propri soci, fatturando 4.600 milioni di euro”.
Ufficio Stampa Fedagri – Confcooperative
Alina Fiordellisi
fiordellisi.a@confcooperative.it
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